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Torre frigorifero in via Pomezia, ancora un rinvio: qual è il parere del Comune?

SAN BENEDETTO - La conferenza dei servizi del 29 aprile è stata annullata e rinviata al 6 maggio. All'appello mancherebbe il parere dell'urbanistica, e intanto aumentano i dubbi della minoranza sulla procedura
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Rinviata la conferenza dei servizi sulla torre frigorifera: qual è il parere del Comune?

 

di Giuseppe Di Marco

 

E’ stata rinviata la conferenza dei servizi per valutare la proposta, avanzata da una società, di realizzare una torre frigorifero in Via Pomezia. Il tema è stato ampiamente dibattuto nelle scorse settimane, e oggi avrebbe dovuto raggiungere un punto di svolta, ma l’appuntamento è stato spostato al 6 maggio.

 

Una decisione che alimenta i dubbi già destati dalla minoranza consiliare sulla procedura seguita dal Comune. La conferenza, infatti, sarebbe stata rinviata per la mancanza di un parere da parte dell’urbanistica. La prossima settimana, quindi, il Comune darà il proprio responso, che però potrebbe implicare la modifica del progetto presentato.

 

La proposta, depositata da una società a giugno 2023, avanzava l’idea di realizzare un impianto di stoccaggio alimentare a pochi metri dal sottopasso ferroviario sulla Strada Statale 16 e dalla Riserva Sentina. La ditta, in particolare, chiedeva licenza di costruire una “torre” di circa 28 metri. Il punto è che per quella zona è concessa un’altezza massima di 11 metri. Quindi il Comune ha convocato un primo incontro, il 28 febbraio, per valutare la proposta di costruzione in variante al vigente strumento urbanistico.

 

Parole che immediatamente hanno suscitato perplessità nei banchi dell’opposizione, visto che il vertice comunale ha più volte detto di non voler approvare varianti prima di avere in mano un nuovo dispositivo di pianificazione urbana. Va detto che questa proposta varia, rispetto al piano, solo per l’altezza: essa non prevede alcun aumento, invece, nel carico urbanistico.

 

Secondo Annalisa Marchegiani e poi Pasqualino Piunti, però, prima di convocare una conferenza dei servizi il Comune avrebbe dovuto dotarsi di un regolamento utile a dettare i criteri per esaminare proposte di questo tipo. L’interpretazione veniva rigettata dal vertice dell’ente, secondo il quale ci sarebbe già una legge regionale – la 34 del 1992 – a fornire gli indirizzi per valutare le varianti in questione.

 

La Marchegiani replicava affermando che nel frattempo i tecnici comunali avevano dato parere favorevole all’iniziativa, a patto che l’impianto non venisse realizzato in deroga sull’altezza massima, ma in estensione, così da non dover ricorrere ad una variante.

 

L’esito di questo estenuante braccio di ferro, quindi, è atteso per lunedì 6 maggio. E’ possibile che, in quella sede, il Comune chieda alla società di rivedere il progetto, prevedendo la costruzione dell’impianto senza superare gli 11 metri.


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