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Samb, la programmazione non avrà bisogno dei patemi degli ultimi 30 anni

SERIE D - Mentre la squadra prepara la trasferta di Senigallia, Massi è alle prese con la riorganizzazione interna e con ipotesi di nuovi contributi da parte di eventuali soci in entrata. Le fibrillazioni arrivano spesso da un passato figlio dell'ultimo trentennio, destinato, con la buona gestione, ad affievolirsi sempre più
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Il gol di Martiniello al Roma City (foto US Sambenedettese)

 

di Pier Paolo Flammini

 

 

Quarto posto, proprio come nel primo anno di Renzi: ma allora la squadra terminò il girone di andata al terz’ultimo posto, poi, rivoluzionata a gennaio, ci fu la grande rimonta (solo una sconfitta, a Castelnuovo) e l’effimera vittoria play off. Ma la Samb si ritrova allo stesso punto, con molto meno entusiasmo anche se a livello societario la situazione è ben diversa. Anzi, all’epoca proprio l’ultima partita di campionato, a Pineto, fu quella nella quale la questione dei ritardi nei pagamenti deflagrò, fino alle note complicanze.

 

Ma se i play off, pur da affrontare, ovviamente, per vincere (ma la situazione della squadra non è delle migliori dal punto di vista fisico e mentale), rappresentano solo un piccolo spiraglio, l’interesse di tutti i tifosi è concentrato sull’organizzazione del prossimo campionato. Due i temi “caldi”: le nuove figure dirigenziali, che avranno il compito di scegliere il nuovo allenatore probabilmente entro il prossimo mese, e eventuali novità a livello societario.

 

Il presidente Massi ha già individuato in Luca Faccioli la figura adatta nel ruolo di direttore generale: già proprio in quella Samb di Renzi citata, i rapporti con l’ex presidente si deteriorarono dopo pochi mesi tanto che si è aperta una discussione in tribunale. Uomo di Infront, già alla guida del Chievo e del Novara portato dalla C alla A, Massi vorrebbe dare a Faccioli le chiavi per una organizzazione societaria di alto livello.

 

Stefano De Angelis sarà confermato, a meno che lui stesso non voglia andarsene: a favore del direttore sportivo nativo di San Benedetto c’è una rosa di primo ordine allestita già in estate e soprattutto alcuni consigli e verifiche compiute durante l’anno, quando De Angelis, oltre alle operazioni di mercato, è stato un po’ l’uomo ovunque (dai rapporti coi calciatori e l’allenatore e con la presidenza, dalla preparazione atletica alle prospettive del calcio giovanile) e Massi sa che alcuni consigli di De Angelis si sono confermati azzeccati. Per questo, soprattutto, Massi non vuole cambiare direttore sportivo: qualsiasi nuovo arrivo non avrebbe inizialmente contezza di tutti gli aspetti già messi sotto osservazione da De Angelis, per i quali, spesso, ha già dato indicazioni (per il passato e dunque, dove non intervenuto, per il futuro). Cambiare, insomma, significherebbe, per certi aspetti, intervenire senza l’uomo di riferimento e far trovare al sostituto una situazione nuova.

 

Riguardo gli aspetti legati alla società, già prima di Natale Massi fece intendere che eventuali (eventuali) novità ci sarebbero state solo dopo la fine della stagione. Ma San Benedetto è un ambiente molto caldo e le parole di Massi rilasciate a Il Resto del Carlino nell’edizione di mercoledì 1° maggio fanno ovviamente discutere i tifosi. Il tema è l’eventuale interesse di Campitelli, già presidente del Teramo che portò alle soglie della Serie B, conquistata sul campo ma non nelle aule dei tribunali: Campitelli nelle scorse settimane ha mostrato l’interesse di tornare nel mondo del calcio, anche se con la sua ex squadra, neopromossa in Serie D, non vi è stato alcun approdo positivo. Sponsor del Pineto, in Serie C, era stato a L’Aquila durante l’incontro contro la Samb, e qui ha conosciuto Massi.

 

«Campitelli è una persona squisita, so che vuole rientrare nel calcio, una chiamata gliela faccio di sicuro»: queste le parole di Massi, alle quali sono seguite quelle di Luciano Campitelli: «San Benedetto è una piazza ideale per fare calcio. Vediamo, adesso potrebbe essere tutto o niente». Nessuna trattativa aperta, solo un pour parler, che magari i diretti interessati avrebbero fatto meglio a mantenere riservato vista l’aleatorietà della situazione. Inutile, dunque, infervorarsi, al momento, per qualcosa che potrebbe avere qualsiasi sviluppo o, forse, non averne affatto.

 

Sia Massi che l’ambiente devono mettere da parte i patemi dell’ultimo trentennio: non è facile eliminarli, ma le fibrillazioni sono a volte frutto di problemi sorti ben prima dell’attuale periodo. Bisogna sopportarle perché col tempo e una gestione regolare e trasparente le stesse si affievoliranno e si parlerà sempre di più, magari con pathos e anche polemiche, soltanto di calcio giocato.

 

Massi, intanto, ha scritto una lettera per complimentarsi con il Campobasso per la vittoria del campionato: gesto apprezzatissimo non solo dal presidente molisano Rizzetta ma anche da moltissimi sportivi.

 

E la squadra? Mister Mancinelli, dopo il pareggio di domenica scorsa, si gioca le chance relative di giungere terzo, per affrontare i play off da posizione più favorevole. Non sarà facile: l’Avezzano, che ha un punto in più della Samb, gioca a Sora, squadra salva che ha solo la possibilità di migliorare la classifica. I biglietti a disposizione dei rossoblù a Senigallia sono 300: il sostanziale disinteresse per l’incontro potrebbe limitare l’afflusso che, in altre situazioni auspicate ma non mantenute, sarebbe stato epocale.


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