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Green Pass fasulli, la Procura vuole il processo per tutti gli indagati

ASCOLI - In corso l'udienza preliminare, gli avvocati difensori chiedono tempo per studiare la strategia difensiva per evitare pene pesanti per i propri assistiti
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di Peppe Ercoli

Prosegue davanti al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti l’udienza preliminare riguardante l’inchiesta sui Green pass fasulli che ruotava intorno al medico ascolano Giuseppe Rossi, recentemente deceduto.

La Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 52 delle 72 persone inizialmente indagate. Già a novembre 2022 a 56 di queste la Procura ha inviato l’avviso di chiusura delle indagini. Le altre 16 persone avevano infatti chiesto di patteggiare in fase di indagine, ammettendo le proprie responsabilità.

A tutti sono contestati in concorso i reati di falso ideologico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni e la corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio.

Quest’ultimo reato in particolare comporta pene elevate, ma la legge prevede sconti di pena per chi in fase di indagine fornisce elementi utili per definire la vicenda oggetto d’inchiesta. Così hanno fatto i 16 che hanno chiesto di essere interrogati, hanno fornito un contributo all’indagine, e infine hanno chiesto di patteggiare, trovando il parere favorevole del procuratore capo Umberto Monti e del sostituto Mara Flaiani, titolari del fascicolo.

Per la magistratura ascolana le figure chiave dell’inchiesta, oltre al dottor Rossi la cui posizione viene stralciata per l’avvenuto decesso, sono altri quattro indagati che fra settembre e dicembre 2021 avrebbero fatto da intermediari fra il medico e gli altri pazienti desiderosi di ottenere il Green pass senza vaccinarsi, consegnando in cambio al dottore 100 euro per ogni ciclo vaccinale non effettuato. Il medico in sede di indagini ha ammesso le sue responsabilità. Tra gli indagati figurano professionisti, commercianti, artigiani, impiegati.

Corposo il collegio di difesa con alcuni legali che hanno chiesto termini a difesa per studiare la strategia difensiva da adottare; per cui il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 24 settembre.

 


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