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Il volto di Cristo sfregiato da una svastica, sdegno al molo della “Piccola Pesca”

SAN BENEDETTO - Intanto, nonostante le rassicurazioni del primo cittadino Spazzafumo, in via Gramsci campeggia ancora una sequela di imbrattamenti. L’ex sindaco Piunti critica l’attuale assessore al decoro urbano Capriotti: «Silente davanti a tale scempio»
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di Marco Braccetti

Quando il vandalismo s’unisce al blasfemo, il mix è davvero rivoltante. Chi si trova a passare nell’area portuale non può non notare lo sfregio che macchia il dipinto sacro collocato nell’area dedicata alla “Piccola Pesca”.

Il volto del Cristo ed il corpo di un discepolo adorante sono stati imbrattati da due svastiche, mentre nell’intera scena campeggia una sonore bestemmia. La situazione è particolarmente odiosa, considerato che quel punto è molto caro ai marittimi e, tradizionalmente, fa da cornice ad una messa estiva curata dall’ufficio diocesano per l’Apostolato del mare.

Davvero difficile commentare simili situazioni che, purtroppo, non sono nemmeno isolate e dimostrano quanto poco senso civico e rispetto animino certe persone. Due anni fa, venne vandalizzato il volto della Vergine Maria nel piccolo dipinto che ingentilisce la fontanella di via Leopardi: cuore del quartiere Marina Centro. Ma di atti teppistici a sfondo sacrilego sono pieni gli annali della Riviera.

Nel 2021 – in piazza San Filippo Neri, a pochi metri dall’omonima chiesa parrocchiale – su di una colonna del loggiato vennero disegnati un pentacolo ed una croce rovesciata. Due simboli di chiaro riferimento satanico.
Nel 2017, nel pontino lungo del centro vennero realizzati dei pentacoli, accompagnati dalla sigla “666”: citata nell’Apocalisse di San Giovanni come numero della bestia, attualmente considerata come un simbolo del Demonio. Ancor prima, nel 2015, stesso turpe imbrattamento nel sottopassaggio di via Fiscaletti (davanti all’ex cinema delle Palme) ed in via Toscana: nell’edicola votiva dedicata a Sant’Antonio da Padova.

Davanti a simili scenari, verrebbe provocatoriamente da dire che sono meglio le scritte sui muri con gli sfottò calcistici. Su questo fronte, un ricco campionario lo troviamo lungo via Gramsci, trafficatissima arteria che congiunge la stazione ferroviaria all’isola pedonale. Cronache Picene aveva sollevato il caso e raccolto le rassicurazioni del sindaco Antonio Spazzafumo che aveva dato mandato di ripulire quello spazio (leggi qui).

Tra l’altro, si tratta di una strada di grande impatto turistico, considerando che è una delle prime immagini della città visibili da quanti arrivano in treno.
Ebbene, sono passate ormai due settimane, ma ancora non è stato fatto nulla. Lo stallo manda in bestia l’ex sindaco Pasqualino Punti, attuale consigliere comunale d’opposizione. L’esponente del centrodestra ricorda il periodo della sua amministrazione (2016/2021) quando il muro di via Gramsci era deturpato dalle affissioni selvagge.

Un problema (stigmatizzato dall’allora minoranza) che venne comunque affrontato e risolto. «Per 5 anni, il vicesindaco Tonino Capriotti – tuona oggi Piunti, chiamando in causa l’attuale delegato al decoro urbano – non ha fatto altro che lamentarsi di qualche volantino affisso proprio su quei muri, oggi è silente di fronte a un tale scempio».


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