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L’assalto a Sant’Angelo Magno tentato già due settimane fa, probabilmente dagli stessi vandali

ASCOLI - La sirena d'allarme li aveva messi in fuga, ma l'hanno distrutta e il Comune di Ascoli, ente proprietario della chiesa, non l'aveva ancora sostituita. L'onorevole Giorgia Latini: «Esprimo ferma condanna per questo atto; mi auguro che i responsabili vengano al più presto individuati»
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di Peppe Ercoli

 

Don Beniamino Ricciotti ha formalizzato questa mattina negli uffici della Questura di Ascoli la denuncia per gli atti di vandalismo di cui è stata oggetto la chiesa di Sant’Angelo Magno di cui è parroco. Una lunga operazione anche per ricostruire l’elenco degli oggetti sacri che sono stati danneggiati, come repertato dagli agenti della polizia scientifica che martedì per tutta la giornata hanno effettuato rilievi nella chiesa alla Piazzarola per cercare di arrivare ad identificare gli autori del gesto. Confermato che non è stato rubato nulla, ma che si è trattato di un mero raid vandalico con danni gravi a statue, crocifisso, candelabri, all’organo, con lo scoperchiamento di alcune tombe interne al tempio.

La devastazione a Sant’Angelo Magno

 

Per altro sembra certo che si tratterebbe degli stessi soggetti che due settimane fa avevano già tentato di introdursi a Sant’Angelo Magno, ma quella volta il piano è fallito perché è scattata la sirena d’allarme. Prima di fuggire, però, l’hanno distrutta, così da garantirsi il campo libero successivamente; tanto più che nessuno del Comune, ente proprietario, nel frattempo ha provveduto a sostituirla montandone una nuova per ripristinare un minimo di protezione in più.

 

«È stata un’aggressione vile e inaudita a uno dei luoghi del cuore più significativi, punto di riferimento spirituale e culturale della città di Ascoli», commenta l’onorevole Giorgia Latini vicepresidente della commissione cultura della Camera dei Deputati esprimendo «ferma condanna per questo atto; mi auguro che i responsabili vengano al più presto individuati».

 

Solo pochi giorni fa dalla Conferenza Stato Regioni, per il recupero dell’edificio gravemente colpito dal sisma 2016, era arrivata l’approvazione al finanziamento di 2 milioni di euro. Latini rivela che è devota di San Michele Arcangelo sin da piccola.

 

«Appena nominata assessore regionale, ho cercato di trovare i fondi per restaurare questo gioiello architettonico. L’auspicio è che adesso i lavori inizino il prima possibile. La Chiesa di Sant’Angelo Magno deve tornare al suo antico splendore», conclude.

 

A Sant’Angelo Magno scoperchiate anche le tombe, distrutti l’organo, statue, il crocifisso: per la Curia è un mero atto vandalico (Tutte le foto)

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