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Spazzafumo apre agli alloggi popolari in Via Romagna, i sindacati: «Risposta positiva»

SAN BENEDETTO - I referenti di Unione Inquilini, Sunia-Cgil, Uniat-Uil e Sicet-Cisl hanno accolto con favore le parole del sindaco sull'ipotesi avanzata: le sigle sindacali chiedono all'Amministrazione maggiore pianificazione per affrontare l'emergenza casa
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Ede Talanga, Angelo Lancianese, Daniele Primavera e Antonio Angelini

 

di Giuseppe Di Marco

 

L’Amministrazione comunale apre alla possibilità di realizzare alloggi popolari al posto del distretto sanitario di Via Romagna: è stato il sindaco Antonio Spazzafumo a rispondere alla missiva con cui i sindacati degli inquilini avevano avanzato l’idea di utilizzare la futura proprietà comunale, sita al centro di San Benedetto, per dare un tetto a quanti ne hanno fatto richiesta.

 

In particolare, il primo cittadino ha accolto con favore l’ipotesi di inserire l’edificio di Via Romagna nel novero delle proprietà che in futuro potrebbero essere destinate ad interventi di edilizia pubblica sovvenzionata. Va ricordato che l’immobile è oggetto di una permuta con l’Ast che in cambio riceverà il terreno di Via Sgattoni dove sorgeranno le future strutture sanitarie della Riviera. Nella risposta, il sindaco ha sottolineato la volontà di riqualificare immobili da tempo inutilizzati.

 

«La proposta non è di attuabilità immediata – ha spiegato Daniele Primavera (Unione Inquilini) – però c’è chi rimarca che il possesso di quest’area verrà ufficializzato con la prossima Amministrazione, e non sono d’accordo nel rimandare ulteriormente la discussione di questo tema perché qui si parla di un atto di pianificazione. Attualmente si sta portando avanti la consegna di alloggi fatti durante il primo mandato Gaspari, quindi bisogna accelerare la progettualità: da qui la nostra proposta. La risposta del sindaco mi è sembrata molto positiva, in particolare per il riferimento alla possibilità di incontrarsi e ragionare più ad ampio raggio sull’emergenze e su come affrontarla».

 

Soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Angelini: «Il nostro sospetto – ha aggiunto il segretario di Sicet/Cislè che su San Benedetto non ci sia ancora un’adeguata pianificazione per venire incontro alle esigenze delle fasce più deboli. Ribadiamo la nostra disponibilità a confrontarci con il Comune, anche perché la trasformazione e il recupero degli edifici esistenti sono operazioni a consumo di suolo zero».

 

Parametro che, a San Benedetto, lambisce il 37% del territorio comunale. «Chiederemo un incontro con il sindaco – ha poi dichiarato Angelo Lancianese, della Sunia/Cgil anche perché il predisporre nuovi alloggi popolari può condurre alla riqualificazione delle zone in cui vengono fatti». Linea adottata anche dalla Uniat/Uil: «Un’iniziativa del genere porterebbe ad un vero cambio di mentalità a San Benedetto – ha concluso Ede Talangaperché di solito questi alloggi vengono realizzati in periferia, Via Romagna invece è in pieno centro».


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