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“La bambina di Chernobyl”, Ascoli si (ri)scopre set cinematografico

ASCOLI - Riprese in programma nel prossimo autunno per il nuovo film prodotto da Cine 1 Italia con il contributo di Fondazione Marche Cultura, scritto da Massimo Nardin e Luca Caprara. Sessioni di casting in città già a partire da luglio
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di Federico Ameli

 

Se il bel ricordo de “L’ombra del giorno” è ancora vivo nella memoria di tanti ascolani che, in scena, in sala o addirittura in casa, hanno visto sbocciare il legame tra Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli sotto le cento torri, il prossimo autunno porterà buone notizie e una nuova produzione cinematografica italiana nel cuore di Ascoli.

Andrea Agostini, Federica Folli, Massimo Nardin, Marco Fioravanti e Pete Maggi al Caffè Meletti in occasione della conferenza stampa di presentazione

 

La bambina di Chernobyl” è il titolo del film prodotto da Cine 1 Italia in collaborazione con Fondazione Marche Cultura, scritto da Massimo Nardin e Luca Caprara per la regia dello stesso Nardin, che tra qualche mese animerà le vie del centro con le vicende di Christian e Nina.

 

Un dramma sentimentale ambientato in una notte tempestosa, che vedrà l’attore Vincenzo Pirrotta, pronto a calarsi nei panni di un pasticcere molto introverso, incontrare Nina, modella ucraina con un oscuro passato da svelare. Il tutto con le cento torri a fare da sfondo e la benedizione del sindaco Marco Fioravanti e del presidente di Fondazione Marche Cultura, l’avvocato ascolano Andrea Agostini.

 

«Abbiamo sempre voluto riportare Ascoli al centro di un set cinematografico, investendo in degli spot dedicati, contribuendo alla produzione di un film interamente girato in città dal regista ascolano Giuseppe Piccioni e continuando a investire per creare un centro di formazione per attori, ma soprattutto maestranze – afferma Fioravanti – Ascoli è un set naturale e sta crescendo anche in termini di sensibilità cinematografica. Ringrazio l’amico Andrea perché tutto questo è possibile anche grazie a un grande spirito di collaborazione messo in campo per questo progetto».

 

L’idea del regista trentino Nardin e di Luca Caprara ha immediatamente convinto Pete Maggi e Federica Folli di Cine 1 Italia a credere in una pellicola che, inevitabilmente, concederà grande spazio all’ascolanità non solo dal punto di vista delle ambientazioni, ma anche dei personaggi.

 

In attesa di conoscere il volto di Nina, la produzione ha già annunciato l’intenzione di indire diverse sessioni di casting, nell’ambito delle quali, a partire da luglio, aspiranti attori e comparse potranno mettersi alla prova e tentare di ottenere un ruolo in un film capace di posizionarsi al primo posto nel bando per l’audiovisivo promosso dalla Regione Marche. Per avanzare la propria candidatura è sufficiente contattare via e-mail l’indirizzo casting@cine1italia.it

 

«Abbiamo qui il fiore all’occhiello del bando, che anche in termini economici ha rappresentato un importante ragionamento fatto sul territorio – commenta l’avvocato Agostini – La troupe troverà una città accogliente, scoprirà la comodità e la qualità della vita di Ascoli e una realtà che ha già lavorato a stretto contatto con la produzione cinematografica, purtroppo in una fase di emergenza cinematografica.

 

A partire dall’opera di Piccioni e anche attraverso questo film vogliamo consolidare un grande esempio di cineturismo: le amministrazioni locali devono creare i luoghi adatti e, in questo senso, Ascoli è stato il primo Comune ad aver siglato un protocollo dedicato».

 

«Abbiamo visto molti attori interessanti ad Ascoli e li invitiamo a presentarsi ai casting – conferma Pete Maggi di Cine 1 Italia – A me piace costruire ecosistemi che generino valori, costruendo un percorso che poi proseguirà con un film sulle origini di Ascoli a cui abbiamo già pensato. Arrivare in una città nuova, che non ha un’infrastruttura tecnica consolidata, è indubbiamente una sfida, ma con una fondazione attenta e una città accogliente diventa tutto più semplice».

 

Grande soddisfazione espressa anche dal regista Massimo Nardin, che nel prendere confidenza con le ambientazioni ascolane è già caduto vittima del fascino senza tempo della città.

 

«Mi sono innamorato, personalmente, di Palazzo Parisani, riscontrando ad Ascoli molti parallelismo con Trento e la mia terra di origine. Cercheremo di dare risalto alla ricchezza umana e territoriale del centro storico, nel quale ho riscontrato un affetto immediato e un grande patrimonio culturale, a cui mi auguro di dare visibilità».

 

Appuntamento dunque al prossimo autunno con un grande schermo, di nuovo, a forti tinte ascolane.

 

 


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