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Morte Angelina Soares De Souza, l’omicida ha confessato

ASCOLI - Dorin Nemtelea, 41enne moldavo, ha ammesso le sue colpe ma non ricorda le modalità. La salma della donna assassinata il 4 aprile a Ostia ancora sotto sequestro all'obitorio di Roma; in attesa dei risultati dell'autopsia, i funerali slittano a metà giugno
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(foto dal sito della Polizia di Stato)

Dorin Nemtelea, 41enne moldavo, ha confessato l’omicidio di Angelina Soares De Souza, 46enne brasiliana residente da anni a Colli del Tronto, avvenuto lo scorso 4 aprile ad Ostia, sul litorale romano.

Nemtelea non è riuscito a fornire dettagli su quanto accaduto all’alba di quella tragica mattina, quando un volo dal quarto piano ha posto fine alla vita della De Souza. I carabinieri di Ostia lo hanno arrestato e rinchiuso in carcere, dove è tuttora detenuto. Ha detto di non ricordare la dinamica dei fatti, ma ha comunque ammesso l’omicidio.

A distanza di oltre un mese la famiglia non può ancora celebrare i funerali della donna. La Procura di Roma attende infatti di conoscere i primi risultati dell’autopsia e solo dopo concederà il nulla osta ai familiari che, su espressa indicazione in vita di Angelina, sono intenzionati a cremarla; anche su questo punto la magistratura romana deve dare il suo assenso.

«L’unica cosa che chiedono i familiari è poter seppellire Angelina, ma vogliono anche capire come è morta e per quale motivo», commenta l’avvocato Umberto Gramenzi, che assiste i familiari della vittima. La speranza è poterle dare l’ultimo saluto a metà giugno.

Dopo il ritrovamento del cadavere in strada, i carabinieri avevano interrogato Nemtelea, il quale inizialmente ha sostenuto che la De Souza si fosse suicidata. Tuttavia, questa versione è stata contraddetta dai racconti di alcune delle poche persone presenti a quell’ora nel palazzone di via Fasan a Ostia. Testimoni hanno riferito di una furiosa lite tra i due. Nei giorni successivi, si è diffusa la voce che l’indagato avesse ammesso di aver strangolato la donna e poi gettato il corpo nel vuoto. Questa versione, però, non è stata confermata da Nemtelea, pur ammettendo l’omicidio.

È cruciale, ai fini giudiziari, stabilire se la vittima sia stata spinta nel vuoto mentre era ancora viva o se ciò sia accaduto dopo essere stata uccisa in casa durante la lite.

 


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