«Mi scuso con i carabinieri, ma quando bevo troppo non sono più me stesso».
Con queste parole si è difeso l’uomo ascolano arrestato martedì mattina ad Ascoli, dopo aver brandito un coltello contro i carabinieri che avevano appena perquisito la sua abitazione senza trovare nulla di incriminante.
L’uomo, assistito dall’avvocato Valentino Mascetti, è stato presentato davanti al giudice, che ha convalidato l’arresto e rinviato il processo per direttissima. Fino a quel momento, l’ascolano rimarrà agli arresti domiciliari.
L’intervento dei carabinieri era stato richiesto in seguito a una denuncia da parte di un cittadino, il quale aveva segnalato che l’uomo lo aveva minacciato con una pistola nel corso della notte. I militari, insieme a una pattuglia della polizia, hanno rintracciato l’uomo in un bar e richiesto di perquisire la sua abitazione, sospettando la presenza di un’arma. Nonostante l’uomo avesse negato le accuse e inizialmente rifiutato la perquisizione, le forze dell’ordine hanno proceduto comunque, senza però trovare alcuna arma.
Una volta tornato a casa, l’ascolano ha perso il controllo, minacciando i carabinieri con un coltello da cucina e arrivando ad aggredirne uno. I militari alla fine sono riusciti ad arrestarlo per le accuse di violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
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