di Maria Grazia Lappa
Dopo giorni di code e paralisi del traffico lungo la Salaria, a seguito della chiusura al transito della strada provinciale “Ancaranese”, nel tratto corrispondente al ponte in muratura, disposta con ordinanza del dirigente dell’Area 3 della Provincia di Teramo, il sindaco di Colli del Tronto Andrea Cardilli dice basta.
Il primo cittadino è sul piede di guerra e in una missiva che ha inviato ad entrambe le Province di Ascoli e Teramo, ad entrambe le Prefetture, all’Anas e ai comuni di Ascoli, Castel di Lama, Ancarano, Castorano e Spinetoli, minaccia di bloccare il traffico e chiede un tavolo urgente con i sindaci per trovare una soluzione immediata.
«Se non verranno adottati gli opportuni provvedimenti per mitigare la difficile situazione creata – dichiara Cardilli – il sottoscritto, al fine di salvaguardare la salute dei suoi cittadini, sarà costretto ad emanare un’ordinanza di limitazione della circolazione dei veicoli a maggior impatto ambientale, secondo quanto previsto anche dal codice della strada».
La chiusura del ponte in mattoni sta creando non poche difficoltà alle numerose attività artigianali e imprenditoriali presenti nella zona industriale di Campolungo, ma soprattutto ai centri abitati che si trovano lungo la Salaria, costretti a subire non solo l’aumento del traffico, ma anche dell’inquinamento.
Il sindaco Cardilli è categorico: «Troppo traffico. Il comune di Colli, in particolar modo il centro abitato di Villa San Giuseppe, sta subendo le maggiori difficoltà, dovute all’aumento del traffico, con conseguente inevitabile aumento dell’inquinamento e della incidentalità. I flussi sono aumentati di almeno un quarto, in considerazione del fatto che tutta la viabilità è stata dirottata sull’uscita Spinetoli, con la conseguenza che tutte le comunità a nord della Salaria: i comuni di Offida, Appignano del Tronto, Castorano e Castel di Lama si trovano obbligatoriamente a percorrere la Salaria».
È un fiume in piena il sindaco, che non lesina critiche, ma pone anche delle soluzioni; innanzitutto un incontro con i colleghi.
«Altro problema – prosegue – che non può essere sottovalutato è l’incremento del transito di autoarticolati e veicoli che trasportano merci pericolose, che è più che raddoppiato, anche in considerazione del fatto che l’uscita chiusa sul raccordo autostradale Ascoli San Benedetto è quella che serviva la zona industriale di Ascoli Piceno. Tuttavia il problema che preoccupa di più la nostra comunità è l’aumento dell’inquinamento all’interno del centro abitato».
Cardilli nella sua lettera mette sotto la lente il provvedimento: «Se effettivamente il sistema di monitoraggio in continuo installato a maggio 2024, permette, la continuità di utilizzo in sicurezza del ponte in muratura, in previsione di alcuni interventi, non si comprende la necessità e l’urgenza della totale chiusura al transito. Chiedo con urgenza la convocazione di un tavolo con i Sindaci interessati, al fine di trovare una soluzione condivisa».
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