Qualche settimana fa, Cronache Picene ha ospitato un’intervista (leggila qui) a Franco Laganà, ex-assessore alla cultura e attuale presidente dell’Auser provinciale e dell’Uplea, l’Università popolare, ben conosciuto presidio culturale della città.
L’Uplea (Università Popolare Itinerante per il Tempo libero e la Libera età) opera nel campo del volontariato culturale, all’interno della rete nazionale Auser che conta, a livello nazionale, su una piattaforma di 250.000 unità, associate in 1.700 circoli; in provincia i soci sono 3.000, tesserati in 23 circoli ricreativi e sociali, dei quali 6 nella sola città picena. L’Uplea è attiva anche in campo sociale, con diverse iniziative (conferenze, incontri e manifestazioni) e in quello editoriale, con un catalogo di nove titoli e la pubblicazione di un numero unico annuale che presenta e relaziona le sue attività.
L’associazione, in essere da diversi anni, si avvia verso il ventennio di attività pur tra mille difficoltà, soprattutto per la mancanza di una sede stabile per i suoi laboratori. Queste problematiche sono state evidenziate durante la cerimonia di inaugurazione del 18° Anno Accademico, nel corso di una riuscita manifestazione tenutasi nei locali della Bottega del Terzo Settore, in Via Trieste.
Dopo i saluti istituzionali delle autorità civili presenti (il sindaco Marco Fioravanti, l’assessore alla pubblica istruzione Donatella Ferretti e il presidente della Bottega del Terzo Settore, Marco Regnicoli) , sono stati presentati i corsi attivati quest’anno in diverse sedi, come consuetudine di un’Università popolare itinerante; in particolare, essi saranno ospitati presso la Libreria Rinascita a Piazza Roma, la Bottega del Terzo Settore, il Circolo Auser Porta Solestà, il Museo Archeologico Statale a Piazza Arringo, l’Archivio di Stato a Borgo Solestà, la Sala della parrocchia del Cuore Immacolato di Maria in Via 3 ottobre e quelle dei SS. Simone Giuda a Monticelli e di San Marcello, le strutture della Eco Services di Villa Sant’Antonio-Castel di Lama: a quanti hanno permesso l’utilizzazione di queste strutture va il ringraziamento dell’Uplea. Sono ancora in fase di reperimento i locali dove eseguire i laboratori (ceramica, sartoria, informatica). Il Presidente Laganà ha poi ricordato (e ringraziato) i docenti che offrono, a titolo gratuito, le loro competenze (e il loro tempo), per la realizzazione del progetto.
Prima di cedere la parola ai diversi relatori (quest’anno il programma era particolarmente ricco ed interessante), Laganà ha presentato poi l’ultimo numero della rivista Itinerari, numero unico dell’Associazione che, come ogni anno, riporta notizie relative ai corsi e una ricca sezione redazionale, con foto e articoli di docenti e collaboratori dell’associazione.
L’intervento del Coordinatore Nazionale Auser Cultura, Fabrizio Dacrema, è stato incentrato sulla costruzione delle comunità educative grazie ai Patti Educativi Territoriali, strumenti introdotti nel giugno del 2020 dall’allora Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) che prevedono accordi tra Istituzioni Locali, Istituzioni Educative e Enti del Terzo Settore: si potrebbero definire come un’alleanza educativa tra la scuola, le istituzioni e tutti quelli che lavorano nel campo dell’educazione permanente.
L’altro interessante intervento ha visto due protagonisti, Franco Elisei, presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti, e Franco De Marco, noto giornalista ascolano, direttore editoriale di Itinerari. L’argomento del colloquio era “Le sfide dell’Intelligenza artificiale tra fake news, scienza e conoscenza”, un tema quanto mai attuale in un’epoca segnata dall’invadenza dei cosiddetti social, strumenti spesso “fuori controllo” se usati in maniera superficiale.
Hanno trovato spazio anche argomenti quali il cambio climatico e un’idea progettuale per l’ex-Sgl Carbon, tutto nell’ambito dell’azione istituzionale dell’Auser e delle sue affiliate.
In conclusione, un pomeriggio interessante, pregno di riflessioni sul senso delle attività legate al volontariato culturale e alla necessità dell’appoggio delle istituzioni e della società civile: la precarietà (in questo caso, la mancanza di una sede sicura per i laboratori) non aiuta e causa, spesso, situazioni di disagio negli operatori. È questo il senso dell’intervento del Presidente: un auspicio agli Enti e alle Istituzioni scolastiche ad aprirsi, non solo a parole, verso il territorio.
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