“Chi rispetta la donna rispetta il creato”: Fidapa e l’artista Giuliani insieme a tutela dell’universo femminile

Franca Maroni e Maria Cristina Urizar

di Filippo Ferretti

Il Pianoro di San Marco, ad Ascoli, a breve ospiterà nel suo paesaggio di quiete e natura una scultura dal grande valore artistico e sociale. Si tratta dell’opera firmata da uno degli artisti marchigiani più famosi in Italia e nel mondo, Giuliano Giuliani, che a favore della sezione ascolana dell’associazione Fidapa ha deciso di creare un lavoro in travertino dalla matrice astratta, per allestirla in modo permanente nella suggestiva location montana dell’Ascolano.

Giuliano Giuliani

Si tratta della rappresentazione stilizzata di una figura femminile riversa su se stessa in segno di sofferenza. La statua appena realizzata intende far riflettere l’opinione pubblica sul dramma della violenza di genere e verrà inaugurata alle ore 11,30 del prossimo 15 dicembre proprio presso il Pianoro.

L’evento è organizzato da un gruppo operativo da molti anni nel territorio cittadino, formata da donne a favore delle donne, in questo caso mossa con l’obiettivo di far conoscere, contrastare e prevenire la violenza di genere. Si tratta di una realtà che dai primi anni ‘90 si è sempre occupata della crescita sociale e culturale delle donne, sostenendone l’affermazione in tutti campi. Per il trentennale della sua fondazione, l’associazione ha programmato la realizzazione di un monumento simbolico volto a sensibilizzare la collettività al rispetto della donna.

«Il manufatto di Giuliani è una rappresentazione del dolore femminile davanti ai soprusi e alle angherie subite» dichiara il direttivo della Fidapa, il cui gruppo ascolano è presieduto da Rosamaria Amatucci. L’evento è stato ufficializzato presso la Bottega del Terzo Settore dalle rappresentanti Fidapa Franca Maroni e Maria Cristina Urizar, le quali nell’occasione hanno ricordato lo slogan che accompagna le iniziative della Fidapa: “Chi rispetta la donna rispetta il creato”. L’associazione si prodiga sempre in azioni collettive, nella profonda e viva convinzione che la violenza di genere sia una un grave fenomeno culturale e sociale che deve essere affrontato tutti insieme.