di Marco Braccetti
Interventi realizzati o ancora in programma. Promesse mantenute o tutt’ora da mantenere. Si muove su questo doppio binario il viaggio di Cronache Picene nei quartieri sambenedettesi. Forse non tutti sanno che sono ben 16, distribuiti tra la Sentina (a meridione) e San Filippo Neri: estremo Nord, al confine con Grottammare.
Dopo l’esauriente prologo in compagnia del Quartiere Salaria, la panoramica prosegue. Restiamo nell’orbita dei comitati zonali più a Sud, sottolineando come questo è un anno di bilanci. Infatti, nel corso del 2025 scade il mandato triennale dei direttivi di quartiere e, dunque, si dovrà tornare al voto. Ricordiamo che i Comitati di quartiere sono un primo anello di contatto, o cinghia di trasmissione, tra cittadini e amministrazione comunale. Non hanno “poteri decisionali”, ma possono fornire suggerimenti e sproni al Comune, raccogliendo segnalazioni e indicazioni dai residenti. Spesso sono, di fatto, le prime sentinelle sulle necessità delle varie zone.
Ma diamo subito voce ai presidenti. Iniziando proprio dalla zona Sentina. Lì l’amministrazione pubblica cos’ha realizzato e cosa ancora c’è da fare?
«Un intervento importante realizzato durante questo triennio è stata sicuramente la ripiantumazione su via del Cacciatore, lungo la pista ciclopedonale – ci dice il presidente Valerio Isopi -. Ricordo che lì c’erano delle piante pericolanti che dovevano essere sostituite e questo importante lavoro è stato fatto. Un’altra cosa importante, è stata l’eliminazione di una vecchia condotta fognaria che correva parallela al Fosso Collettore. L’area è stata bonificata, a beneficio della natura e dei cittadini. Passando alle dolenti note, devo sottolineare con rammarico che la nostra richiesta di avere una sede sociale in una sala di proprietà pubblica su via San Francesco non si è ancora realizzata. E sono trascorsi anni. Altra necessità del nostro quartiere: i parcheggi. Lì altre lungaggini ancora, con la burocrazia ed il rimpallo di responsabilità tra Comune di San Benedetto e Provincia di Ascoli che frena l’apertura di una nuova area di sosta sotto i piloni della Soprelevata».
Spostiamoci verso la vicina Agraria, è netto il commento di Luigi Piunti: «La riqualificazione di via La Malfa è stato l’intervento più significativo di questi anni ma, purtroppo, anche l’unico degno di nota. Il resto è tutto da fare. Penso alla messa in sicurezza di via Val Tiberina ed alle sue perpendicolari, che continuano a scontare seri problemi di allagamento. C’è anche la discarica dell’ex Piattaforma Ecologica della cui bonifica si sente spesso parlare ma che, finora, non è stata materialmente realizzata. Idem l’illuminazione di via San Giacomo: promessa dal vicesindaco Capriotti e non mantenuta. Ho un vasto elenco di richieste segnalate dai cittadini e non è stato fatto nulla, solo giustificazioni e scuse».
Passando a Porto d’Ascoli Centro, interviene il presidente Elio Core: «Le cose chieste, discusse e promesse ancora non concesse sono: piazza Cristo Re in uno stato pietoso, lo spostamento del mercato del sabato promesso dall’assessore Camaioni non ritornato, gli scivoli per diversamente abili non fatti, le panche in via Nilde Iotti promesse dall’assessore Capriotti mai arrivate, le pensiline davanti la scuola Cappella non date, il sottopasso non ristrutturato, la gara di appalto per una nuova gestione del parco Eleonora non fatta. Mentre tra le cose le cose chieste e ottenendo: il senso unico via Musone e parte Est via Aniene, la biblioteca nella delegazione di Porto d’Asoli, il vigile di quartiere, la pulizia meccanizzata, lo sportello ecogico, il ritorno del servizio tributi e ulteriori servizi anagrafici sempre a Porto d’Ascoli».
Arrivando all’attiguo Quartiere Mare, l’attualità ha messo in luce una delle promesse non mantenute: «Da anni – afferma il presidente Leo Sestri – si parla di un intervento per migliorare il deflusso dell’acqua piovana intorno alla rotonda di Porto d’Ascoli, ma basta una pioggia poco più intensa del normale che l’area va in difficoltà. Lo abbiamo visto sabato mattina, quando l’acqua è salita arrivando quasi ad entrare nell’edicola. Le attività commerciali di quella parte del quartiere non ne possono più. Comune e Ciip debbono intervenire». Passando agli interventi realizzati, Sestri pone l’accento sulla messa in sicurezza di via Mare, con la realizzazione del nuovo marciapiede che ha eliminato un forte rischio-caduta per i pedoni. Infatti, quel camminamento era gravemente dissestato dalle radici dei pini. Altra cosa positiva: il nuovo laghetto sul lungomare, intervento che si chiedeva già all’amministrazione Piunti ma, finora, rimasto solo nel mondo delle idee.
«Anche se non è di competenza comunale – chiosa Sestri – vorrei sottolineare positivamente anche la riapertura del cinema PalaRiviera, una struttura che ricade nel territorio del nostro quartiere, di cui non solo i residenti, ma molti altri cittadini sambenedettesi e del comprensorio, hanno sentito la mancanza durante questi anni di chiusura».
Infine, una panoramica sul confine interno della città. Siamo quasi più a Centobuchi che a San Benedetto, nell’area di Fosso dei Galli. «Il nostro quartiere – riferisce il presidente Pio Traini – si trova a circa un chilometro da Porto d’Ascoli, ci unisce una strada che purtroppo non ha dei marciapiedi, le auto i furgoni i camion che percorrono quel tratto, rendono pericoloso il passaggio di bici, pedoni e portatori di handicap. È tutto pericoloso sia la viabilità che l’illuminazione. Come in altre zone abbiamo buche, ma non ci possiamo lamentare più di tanto, idem per la disinfestazione estiva e la pulizia delle strade».
Il quadro complessivo di Fosso dei Galli resta comunque negativo: «Non abbiamo una piazza – prosegue Traini – non abbiamo un decente giardino pubblico/parco giochi. Il nostro quartiere è piccolo sia come superficie che come abitanti, ma non per questo motivo deve essere dimenticato, le persone anno i loro diritti anno una dignità. Ciliegina sulla torta: il progetto dello stoccaggio del gas che coinvolge parte del nostro quartiere. Io non ho parole. Speriamo solo nella grazia divina che ci possa aiutare».
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