Via Lombroso, strada chiusa
Si torna a parlare di via Lombroso, la strada che dovrebbe unire il centro di San Benedetto a Porto d’Ascoli attraverso l’apertura di un tratto rimasto non concluso tra via Voltattorni e Viale dello Sport: un centinaio di metri che tuttavia, da decenni, dividono le Amministrazioni sambenedettesi. Ora la giunta Spazzafumo ha dichiarato più volte di voler procedere alla sua apertura, anche in considerazione dei lavori in corso in Zona San Pio X.
A tal proposito i residenti di via Lombroso sottolineano come, lo scorso autunno, abbiano raccolto circa 900 firme di cittadini sambenedettesi (clicca qui) i quali hanno chiesto l’attuazione del Piano Particolareggiato della zona che non prevede solo la mera apertura ma anche la realizzazione di alcuni servizi come parcheggi scambiatori.
«Con la sottoscrizione delle 900 firme si chiedeva solo il completo rispetto della pianificazione prevista – scrivono in una nota – Nelle ultime settimane tutte le forze politiche si sono esercitate a dire la loro sulle presunte presenze turistiche tra il Nord delle Marche e la nostra città, sulle scelte fatte per all’ex stadio Ballarin ed addirittura sul problema della stradina di zona Brancadoro».
Via Lombroso, le aree destinate a parcheggio di quartiere
«Le stesse forze politiche che però manifestano una certa timidezza nel perorare il progetto non solo dell’apertura di Via Lombroso, ma di tutta l’opera strategica importante per il nuovo concetto di viabilità cittadina, in perfetta sintonia con le linee indicate nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – continuano – Come ormai tutta la cittadinanza conosce, si tratta della grossa area a parcheggi pubblici prevista tra la ferrovia ed il viale dello Sport, su aree che già nel Piano regolatore del 1984 avevano questa destinazione pubblica, ed ancora il collegamento con il mare attraverso la riapertura o la realizzazione di nuovi pontini sotto la ferrovia. Eppure quelle aree oltre ad essere strategiche per lo sviluppo della città, sono per gran parte dell’anno, abbandonate a sé stesse, ricettacolo di erbacce e ratti».
«La raccolta firme da parte di 900 cittadini, protocollata già nel novembre dello scorso anno, rappresentava la voce di tutta la nostra città e non solo dei residenti di via Lombroso, questi stessi cittadini, non chiedevano e non chiedono di partecipare a nessun progetto, ma solo il rispetto e l’attuazione del piano di iniziativa pubblica già esistente. Non esiste quindi nessuna contrarietà all’apertura purché questa avvenga come realizzazione contestuale di tutte le opere previste dal piano comunale. Appare inverosimile non sostenere o travisare questa linea di sviluppo che è rigorosamente quella indicata dal comune. Rimaniamo in fiduciosa attesa dell’incontro promesso dal Sindaco Spazzafumo, e di conoscere la sua posizione avendo garantito almeno “a parole”, il rispetto delle regole con quanto previsto nel piano».
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