Il “Canto alle Vite Infinite” – foto di Luca Bolognese
Sabato 10 maggio con Elena Bucci in Canto alle vite infinite volge al termine la stagione del Teatro della fiaba e della poesia di Montalto delle Marche realizzata dal Comune e dell’Amat, con il contributo di Regione Marche e MiC. Autrice, regista e interprete, Elena Bucci è accompagnata in scena dalle musiche originali al pianoforte e alla fisarmonica di Christian Ravaglioli, in un tributo alla natura, ai luoghi cari della Romagna, colpiti dall’alluvione, in cui rivivono storie e leggende.
«Sembro sola – racconta l’attrice -, ma sono circondata da una miriade di amabili fantasmi che chiedono di essere raccontati. Se non lo faccio io chi mai lo farà? Mi fermano l’auto, mi tirano per la giacca, si intromettono, pretendono: racconta di me, se non lo fai tu, chi mai lo farà? E se muori prima? Chi si ricorderà di me? So che non potrò mai raccontarli tutti, ma visto che ho cominciato, dovrò pure continuare. E infatti, gridano in coro. Mi fanno piangere e mi fanno ridere. Delle tragedie non si ride, ma nelle tragedie ridere si può. Siamo in un palazzo abbandonato, in una vecchia casa di campagna, in una palude di Romagna tra acqua e cielo, in una grande città, dentro un sogno o un’anima, sopra un albero incantato o nel giardino dei poeti. Coloro che sono chiamati vecchi, invisibili e dimenticati, siedono ad un posto d’onore e quando parlano conviene ascoltare, perché ne sanno, di vita, eccome. Possiamo incontrare una novantenne dall’anima di bambina, un cineamatore a cui sfugge la realtà, una formidabile donna cantastorie, un contadino che non vuole abbandonare la sua casa anche quando il fiume inonda la campagna riprendendo il corso originario. Un’inondazione può unire le generazioni, le terre, le regioni, una guerra può svegliare il coraggio, i fiori d’acacia diventano frittelle. La musica trasforma il mio racconto in ballate. Tramandata di voce in voce una ninna nanna scongiura guerre e avidità contro le quali lotto aprendo le braccia per raccontare tutte le storie di tutti e non perderne le memorie. È un’impossibile impresa, un fallimento dichiarato che mette allegria. Non c’è nulla da perdere e una marea di cose da imparare».
La stagione del Teatro della fiaba e della poesia è realizzata nell’ambito del progetto Metroborgo MontaltoLab. Presidato di Civiltà Future, di cui Amat è partner, e che vede Montalto delle Marche selezionato come borgo pilota della Regione Marche (“Attrattività dei Borghi” del MiC – linea di azione A del PNRR). Montalto delle Marche è quindi protagonista di un piano di rigenerazione che sta portando nell’area una radicale trasformazione urbana, sociale, culturale ed economica.
Le luci sono di Max Mugnai, drammaturgia e cura del suono Raffaele Bassetti, collaborazione al progetto Nicoletta Fabbri, scena di Elena Bucci e Loredana Oddone, costumi di Marta Benini, produzione Le belle bandiere in collaborazione con Armunia, Fondazione Teatro Rossini, Ravenna Festival e con il sostegno di Regione Emilia Romagna, Comune di Russi.
Biglietti e informazioni presso biglietterie circuito Amar/vivaticket (anche on line), biglietteria del teatro 338 2294521 (solo messaggi e chiamate WhatsApp), due giorni precedenti lo spettacolo dalle ore 18 alle ore 20, il giorno di spettacolo da due ore prima dell’inizio previsto alle ore 21.15.
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