Giorgio Cipollini
Si discute ancora in Ast Ascoli per il pagamento dei tempi di vestizione che gli operatori sanitari chiedono da 7 anni, alcuni a suon di ricorsi.
Ieri, 7 maggio, la Cisl funzione pubblica, attraverso il legale Donatella Forlini, ha depositato alla cancelleria del Tribunale di Ascoli Piceno il ricorso finalizzato al riconoscimento dei tempi di vestizione in favore di 410 dipendenti associati (altri già avevano scelto questa strada, leggi qui).
«L’iniziativa – sottolinea la nota sindacale – si è resa necessaria in quanto l’Azienda sanitaria si è reiteratamente ostinata a non liquidare le competenze spettanti dal 21 maggio 2018, sancite dalla normativa. Il ricorso in giudizio è risultato tra l’altro indispensabile in quanto, la precedente direttrice dell’Ast, Nicoletta Natalini, in data 31 dicembre 2024, poco prima del suo improvviso abbandono del territorio ascolano, senza alcun confronto né tantomeno contrattazione con la parte sindacale, aveva adottato la determina 320 con cui, in modo del tutto arbitrario, in dispregio alla normativa contrattuale, definiva i criteri e le modalità di riconoscimento dei tempi di vestizione. Da qui il ricorso patrocinato dalla Cisl per i suoi iscritti affinché, come già attuato in passato attraverso analoga iniziativa giudiziaria, possa continuare ad essere riconosciuto il diritto da tempo sancito anche dalla specifica normativa contrattuale».
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