Orsolini con la coppa
di Edoardo Ciriaci
Si muove la città, il Bologna e la sua gente festeggiano all’Olimpico la vittoria della Coppa Italia. Una notte magica, anzi Poetica. Cesare Cremonini vorrebbe cantare il suo capolavoro ma non ha più voce. L’ha finita quando Dan Ndoye ha segnato il gol decisivo, al termine dell’azione in cui Riccardo Orsolini ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista. Eppure è lui a costringere Theo a spazzare, da lì i rossoblù scrivono la storia. Il trofeo torna a casa dopo 51 anni, è il primo per il bomber marchigiano.
Riccardo piange, saltella, bacia la coppa. La sua curva lo ringrazia, lui ricambia e aspetta De Silvestri per alzarla insieme al cielo. È anche la sua sera, quella dei miracoli. Il maestro Dalla apprezzerà. In campo, insieme a loro, Gianni Morandi. Un altro grande della musica italiana.
Chissà cosa passa nella sua testa in questi momenti. Troppe idee, ricordi, dediche. Dalle rovesciate in spiaggia al “Colosseo del calcio”, dove anche lui canta e festeggia per il Bologna. Ancora sotto gli occhi del ct della Nazionale Spalletti, con l’auspicio che ci sarà anche la sua telefonata tra le tante di auguri e complimenti.
La testa ora torna alle ultime due di Serie A, con la grande voglia di convincere davvero a convocarlo in Nazionale. Proprio contro il Milan in campionato Orsolini ha segnato il suo tredicesimo gol in stagione, come Gilardino nel 2013. Sarebbe un peccato fermarsi adesso.
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