Busta paga pesante nel cratere, Cisl: «Inspiegabile ostinazione giudiziaria dell’Agenzia delle entrate»

CRATERE - Cisl Marche e Umbria hanno portato avanti un'iniziativa a tutela di oltre 3mila persone colpite dal sisma del 2016 per far riconoscere il diritto al rimborso del 60 percento dell’Irpef 2017. «Un’azione che si è rivelata finora vincente, con tutte le sentenze già emesse dalle Corti di giustizia tributaria favorevoli ai ricorrenti»
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MARCO-FERRACUTI-CISL

Marco Ferracuti

Busta paga pesante per i terremotati, la Cisl: «Inspiegabile ostinazione giudiziaria dell’Agenzia delle entrate nonostante le sentenze sfavorevoli».

 

Cisl Marche e Cisl Umbria esprimono «Forte disappunto per l’atteggiamento dell’Agenzia delle entrate, che continua a resistere in giudizio nonostante ripetute sentenze sfavorevoli e una chiara pronuncia della Corte di cassazione».

La vicenda riguarda una iniziativa giudiziaria promossa dalla Cisl a tutela di oltre 3mila persone colpite dal sisma del 2016 per far riconoscere il diritto al rimborso del 60 percento dell’Irpef 2017.

«Un’azione che si è rivelata finora vincente – dice il sindacato -, con tutte le sentenze già emesse dalle Corti di giustizia tributaria delle Marche e dell’Umbria favorevoli ai ricorrenti. A confermare la fondatezza dell’iniziativa – ribadiscono Cisl Marche e Cisl Umbria è intervenuta, a settembre 2024, la Corte di cassazione, che ha sancito definitivamente la legittimità delle ragioni avanzate. Nonostante ciò, l’Agenzia delle entrate continua a impugnare ogni sentenza a sé sfavorevole e, nei giorni scorsi, è arrivata a proporre un nuovo ricorso in Cassazione, chiedendo una revisione dell’orientamento già espresso dallo stesso massimo organo giudiziario».

 

«Un atteggiamento che la Cisl non può accettare in silenzio sia per le migliaia di persone già duramente provate dal terremoto, ma anche per il danno economico per l’intera collettività – concludono -. Solo per i ricorsi patrocinati dalla Cisl già decisi – circa la metà del totale – l’Agenzia delle entrate è stata condannata al pagamento di oltre 100mila euro di spese processuali. Auspichiamo che questa vicenda si concluda presto affinché tutti coloro che sono stati colpiti possano finalmente vedersi riconosciuto ciò che attendono da troppo tempo».


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