L’organizzazione sindacale Usb lancia l’allarme sulla gestione del personale all’interno della Rsa di Ripatransone. Dopo mesi di segnalazioni relative alla grave carenza di Operatori Socio Sanitari (Oss), alla struttura era stata finalmente assegnata una nuova unità. Ma, secondo quanto riferito dal sindacato, l’Oss sarebbe stato rimosso il giorno stesso del suo arrivo.
Una decisione che Usb definisce «inaccettabile», soprattutto alla luce della «situazione di emergenza che da tempo caratterizza la struttura: 32 ospiti non autosufficienti, elevata complessità assistenziale e un organico ridotto all’osso». «Con quale logica e criterio si toglie personale a una struttura già in affanno da mesi?», si chiedono i rappresentanti sindacali in una nota ufficiale.
La situazione operativa all’interno dell’Rsa viene descritta come al limite: turni irregolari, orari spezzati, ferie negate, carichi di lavoro che mettono a rischio la sicurezza sia dei lavoratori che degli utenti. Una condizione che – denunciano – compromette la qualità dell’assistenza e mina i diritti fondamentali dei lavoratori, incluso il riposo minimo tra i turni previsto per legge.
Usb chiede il ripristino immediato dell’Oss e l’avvio di un piano strutturale di potenziamento del personale. «Non accetteremo più soluzioni tampone né giochi di rimpiazzi privi di logica – affermano i sindacalisti -. Servono assunzioni stabili che garantiscano un’assistenza dignitosa e continuativa».
Nel caso in cui non si intervenga con misure concrete, l’Usb annuncia la possibilità di future azioni sindacali a tutela dei lavoratori e degli utenti.
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