Tagli alle Province marchigiane: 24 milioni in meno per le strade, Curti attacca Governo e Regione

POLITICA - Il deputato del Partito Democratico duro con l’ultima manovra dell'esecutivo Meloni. «Il Piceno passa da 3,2 milioni a 971mila euro. È un taglio senza precedenti. A farne le spese pendolari, studenti, famiglie e imprese, costretti a muoversi su una rete viaria sempre più deteriorata»
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«Un duro colpo per le infrastrutture locali delle Marche arriva con l’ultima manovra del Governo Meloni, che prevede un taglio di oltre 24 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali nel quadriennio 2025-2028».

 

A denunciarlo è l’onorevole Augusto Curti (Partito Democratico), che parla di un «attacco ai territori» e accusa la Regione Marche di un «silenzio complice».

Augusto Curti

 

«La riduzione dei fondi, che tocca complessivamente il 48%, si fa ancora più pesante nel biennio 2025-2026, dove il taglio raggiunge il 70% – spiega – . Le cinque Province marchigiane vedranno drasticamente ridotti i finanziamenti: Ancona scende da 4,6 milioni a 1,3 milioni di euro, Ascoli Piceno da 3,2 milioni a 971mila euro, Fermo da 2,8 milioni a 858mila euro, Macerata da 4,6 milioni a 1,4 milioni e Pesaro-Urbino da 4,7 milioni a 1,4 milioni».

 

«È un taglio senza precedenti – afferma Curti – che lascia le Province con le stesse responsabilità ma senza le risorse per affrontarle. A farne le spese saranno pendolari, studenti, famiglie e imprese, costretti a muoversi su una rete viaria sempre più deteriorata».

 

Il parlamentare sottolinea come la mobilità sia un diritto fondamentale e un elemento essenziale per la resilienza delle comunità più marginali. Non meno duro è l’attacco alla Giunta regionale, accusata di non aver difeso gli interessi del territorio. «Mentre i cittadini subiscono la sottrazione di servizi essenziali, la Regione resta muta, piegata alle scelte del Governo centrale», denuncia Curti.

 

La riduzione dei fondi solleva seri interrogativi sulla capacità degli enti provinciali di garantire la sicurezza e la manutenzione di una rete stradale che, pur invariata nei chilometri, è sempre più soggetta a obsolescenza. «Dopo aver colpito i Comuni, ora si accanisce sulle Province – conclude Curti – dimostrando una totale disattenzione verso le infrastrutture locali, fondamentali per la coesione e lo sviluppo dei territori. Nel frattempo, le Province marchigiane saranno costrette a riprogrammare gli interventi previsti, con la consapevolezza che molti lavori di manutenzione straordinaria saranno inevitabilmente rinviati o cancellati».


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