Il sindaco Antonio Spazzafumo
di Giuseppe Di Marco
Prima progettare il futuro porto di San Benedetto, dopodiché si potrà pensare alla nuova vasca di colmata. E’ questo, in estrema sintesi, l’indirizzo impresso dal sindaco Antonio Spazzafumo all’iniziativa che il Comune sta portando avanti assieme all’Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico Centrale.
«La cassa di colmata non va avanti – ha detto il primo cittadino nel Consiglio aperto di questa mattina – se prima non mettiamo a posto quello che c’è dietro. È inutile che chiacchieriamo di fondi disponibili quando poi non vengono spesi». “Quello che c’è dietro” sarebbe tutta l’area retro-portuale, con i tanti capannoni in gran parte abbandonati o sottoutilizzati. Zona che potrebbe fare da base per il terzo braccio, sviluppando temi come quello della diportistica, la ricerca ambientale, l’interrelazione tra l’utenza commerciale e quella turistica.
Come pervenire a una proposta del genere? Il tragitto è stato scelto: «I nostri uffici – ha spiegato Spazzafumo – sono riusciti a condizionare l’iter dell’iniziativa e oggi abbiamo un tavolo tecnico in cui collaboriamo con l’Autorità di sistema portuale. Stiamo programmando incontri con tutte le attività che hanno a che fare con il porto, non ci accontenteremo di soluzioni parziali». Insomma, verranno ascoltati armatori, commercianti e altri imprenditori affinché, come ha detto il dirigente Giorgio Giantomassi, il tavolo tecnico venga «irrorato di indirizzi» da sottoporre all’attenzione dell’Autorità di Sistema.
Tanti gli intervenuti, fra cui l’onorevole Giorgio Fede («Nessuno vorrebbe avere in casa un cassonetto dove tutto il condominio viene a conferire i propri rifiuti») o la consigliera Annalisa Marchegiani, che ha domandato se il progetto del “Ballarin” influenzerà le decisioni da prendere sul porto. Tra i tanti contributi si è distinto anche quello di Luciana Barlocci, che ha esortato l’Amministrazione a portare avanti la battaglia nell’interesse della comunità rivierasca.
A dire la sua è stato anche Fabio Urbinati: «Se non erro, il primo finanziamento per questa vasca è del Pnrr, pertanto c’è necessità di realizzarla a breve – ha sostenuto – Quindi, se è importante spendere questi fondi, si potrebbe attuare una modifica al progetto Pnrr, per realizzare di una piccola vasca, la totale inertizzazione dell’attuale e poi l’avvio della discussione con Autorità, filiera politica e interlocutori per il futuro del porto».
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