Vasca di colmata, intercettati 2 milioni per il restyling di quella esistente

SAN BENEDETTO - Lo ha annunciato Pierfrancesco Troli, membro del comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale. Il Comune però ha fatto capire che la cassa futura non potrà prescindere da una progettazione complessiva che includa il terzo braccio del porto
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Nel riquadro, l’attuale Cassa di colmata, nella foto, in giallo, l’espansione prevista rispetto a quella esistente (in bianco)

 

di Giuseppe Di Marco

 

«La futura vasca di colmata non potrà fare la fine di quella esistente. A tal proposito, tramite un piano di rigenerazione urbana al quale sta lavorando l’onorevole Albano, si è arrivati a intercettare una somma di circa 2 milioni che servirà per il restyling della vasca esistente, con l’innalzamento di un muro paravento che preveda, nella parte al momento non transitabile, una stabilizzazione e una messa in sicurezza, nonché la possibilità di essere resa fruibile per qualsiasi tipo di attività». E’ quanto riferito da Pierfrancesco Troli, membro del comitato di gestione dell’Autorità di Sistema Portuale, nel Consiglio comunale aperto dedicato al futuro de porto sambenedettese.

 

Lo stesso Troli ha messo in chiaro quale sia il ruolo oggi attribuito alla cassa di colmata: «Alcuni interventi, come quelli di dragaggio, sono stati fatti – ha continuato Troli – Ma non sono risolutivi e, se andiamo avanti nel tempo con questa situazione, è normale che altri interventi si debbano succedere. Questo perché il porto di San Benedetto, per sua conformazione, non permette un facile smaltimento delle sabbie, dato che all’imbocco si creano cumuli di sabbia, rendendo impossibile la navigazione. Ecco perché la vasca di colmata in un quadro generale diventa fondamentale».

 

Intanto però il vertice comunale ha fatto capire che ogni discussione sulla vasca non potrà prescindere da quello sul terzo braccio: «I nostri uffici sono riusciti a condizionare l’iter dell’iniziativa – ha messo in chiaro il sindaco Antonio Spazzafumoe oggi abbiamo un tavolo tecnico in cui collaboriamo con l’Autorità di Sistema Portuale, secondo una logica di pianificazione complessiva. Stiamo programmando incontri con tutte le attività che hanno a che fare con il porto, non ci accontentiamo di soluzioni parziali».

 

La vasca di colmata progettata avrebbe una superficie di circa 26.000 metri quadri – da aggiungersi ai 14.000 di quella esistente – per un volume di 193.000 metri cubi. «Se rapportato a quello che si può fare in edilizia – ha illustrato il dirigente Giorgio Giantomassisono 60.000 metri quadrati di superficie utile lorda di costruzione. Circa 1.000 appartamenti da 60 metri quadrati».


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