L’assessore comunale Lattanzi, Fontana (Legambiente) ed il sindaco Fioravanti
di Andrea Pietrzela
A due mesi dall’ultima riunione (24 marzo scorso), arrivano importanti novità per quanto riguarda il progetto relativo all’area ex Sgl Carbon. Dopo il rinnovo del Forum partecipato, l’approvazione del progetto operativo di bonifica e l’inaugurazione della vasca di prima pioggia – che ha restituito 6 ettari di terreno alla città – ora è tempo di pensare ai prossimi step tra pianificazione e operazione.
Come annuncia il sindaco, i prossimi mesi saranno dedicati alla definizione della bozza del Pru (Programma di Recupero Urbano), documento che definisce che cosa si fa e dove. In parallelo si stilerà il piano di demolizione, per capire come e quali immobili mantenere, demolire, i costi, eccetera.
«L’obiettivo è iniziare la demolizione nel primo semestre del 2026 e la bonifica dell’area più inquinata, per poi iniziare la composizione del master plan definitivo partendo da quello della Land – illustra Fioravanti – La demolizione durerà un annetto. Nella seconda metà del 2027 inizieremo la bonifica, nel 2028 la rigenerazione di tutte le aree. Questo è l’obiettivo. Mentre si farà la bonifica si inizierà a rigenerare, per non perdere tempo e dare credibilità».
LA NUOVA AREA – Nell’intera zona, ben 17 ettari sono destinati al verde. 30mila metri quadrati dovrebbero riguardare il parco fluviale; 30mila metri quadrati saranno parco urbano e 20mila percorsi ciclabili e pedonali. Ci sono anche proposte nuove, che non erano nel master plan: superfici da dedicare all’arte contemporanea, ad attività legate allo sport e ad attività sociali e associative. Altri progetti sono ancora da sviluppare, come ad esempio quali e quante piante collocare nell’area verde.
LA BONIFICA – L’approvato progetto operativo di bonifica, intanto, è diviso per fasi. Fasi che corrispondono a determinate aree del sito. La prima area ad essere bonifica sarà l’area C (quella confinante con viale Rozzi e Viale Marini). Poi toccherà all’area B (da Via Piemonte al fiume Tronto, la zona più inquinata, che sarà poi da demolire) e infine all’area golenale, che ha bisogno solo di un piccolo intervento. L’area A non ha bisogno di bonifica. Previsti poi almeno tre anni di monitoraggio post operam. Prima delle attività, l’Arpam dovrà assicurarsi che non ci sarà amianto in zona, stipulare nel dettaglio un piano di demolizione – comprendente alcuni progetti di recupero, anche per mantenere la memoria del luogo – e uno di gestione rifiuti. La Soprintendenza monitorerà con costanza il tutto per sorveglianza archeologica, che sarà sempre documentata.
TRE NOVITÀ – «Ci sono poi alcune novità – continua il sindaco – Il Demanio nazionale, che ha fatto primi Piani Città in Italia Napoli e Ascoli, si è reso disponibile a candidare questo sito per Rebranding Cities, progetto europeo con investitori internazionali: hanno ritenuto che questo sito, per grandezza e per l’archeologia, può rappresentare un interesse: poi capiremo se ci saranno reali investimenti. Altra novità: a Torino, come Anci, abbiamo presentato al vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto l’Agenda dei Comuni dove è stato inserita la rigenerazione dell’area Carbon. Io sto cercando di trovare le risorse per portare avanti le idee che abbiamo, queste sono le due misure più concrete. La cosa positiva è che abbiamo due anni di tempi, nei quali nel frattempo demoliamo e bonifichiamo. Un’altra novità è che siamo tra i finanziati delle misure sull’Anci per le politiche giovanili. Stiamo sistemando il primo piano della stazione, anche con affreschi, dove realizzeremo “La Casa dei giovani“, grazie alla Bottega, aperta con uno spazio dedicato Europa e uno al lavoro. Quell’hub sarà anche di alta formazione per ingegneri e tecnici, che arriveranno anche da fuori. E che sarà anche un presidio a poca distanza dalla Carbon».
Rebranding Cities è un progetto europeo molto importante, attualmente operativo a Barcellona. Si tratta, in concreto, di fondi che finiscono su progetti considerati di spessore, di sostanza. Il fatto che il progetto ascolano sia attenzionato fa certamente ben sperare. Progetto che è stato anche portato dal Ministero dell’Ambiente come esempio di “buona pratica”, che il generale Valdalà vuole esportare anche fuori dalla città.
PROSSIMI STEP – «Da qui a dicembre lo scopo del Forum sarà incardinare nel Pru le proposte avanzate – ribadisce Enrico Fontana, di Legambiente – Le proposte che dovranno essere in grado di diventare davvero, se accolte e quando sarà il momento, progetti reali. Quando? Vedere le fasi. Che possono anche accavallarsi, perché alcune possono partire anche prima della fine della bonifica. Le somme saranno tirate a dicembre 2025 e si valuterà se proseguire o meno col Forum, che potrebbe essere rinnovato ancora». Fontana poi annuncia: «La ciminiera non sarà più demolita».
Il piano di lavoro del Forum prevede, adesso, il primo tavolo di co-progettazione dei lavori partecipati entro luglio. Poi ce ne sarà un secondo entro ottobre. Da settembre si attiverà un tutoraggio per essere costantemente in contatto con i cittadini. Entro l’estate 2026, inoltre, la società che se ne occupa sarà in grado di presentare i diversi habitat (6-7 già studiati, ne mancano 10) che si potrebbero realizzare nel bio parco.
«Il programma portato avanti finora sarà da incrementare – ricorda Attilio Lattanzi, assessore all’Ambiente – Questi ultimi mesi sono stati entusiasmanti: abbiamo rinnovato il protocollo, è partito il piano operativo di bonifica – si sa quello che occorre fare – abbiamo inaugurato la vasca di prima pioggia e restituito ben 6 ettari di terreno alla città di Ascoli. È qualcosa di storico, ma non dobbiamo fermarci perché occorre essere operativi».
«Continuiamo così: per la città sarà un’occasione unica, col Forum la città sta partecipando da protagonista – le parole di Regnicoli, presidente della Bottega del Terzo Settore – La Carbon sarà davvero un volano di sviluppo».
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