Tratto iniziale di Via Sant’Angelo Magno con i ciottoli posati a secco e gli scalini accennato
(Foto di Guido Biondi)
È con soddisfazione che la cittadinanza accoglie la notizia dell’imminente avvio dei lavori di recupero della Chiesa di Sant’Angelo Magno, uno dei complessi più significativi dal punto di vista storico e architettonico del centro storico. A darne annuncio è stato il sindaco Fioravanti (leggi qui), ma a lanciare un monito importante è Guido Biondi, esperto studioso di storia ascolana ed ex membro di Italia Nostra.
Tratto intermedio di Via Sant’Angelo Magno con ciottoli posati a secco. In alto l’inizio del tratto in opus spicatum
«Finalmente si parte – afferma Biondi – ma attenzione ai dintorni». Il riferimento è alla delicata pavimentazione che caratterizza le rue circostanti la chiesa, in particolare il tratto in opus spicatum di via Sant’Angelo Magno, una preziosa testimonianza di probabile origine tardo medievale, documentata anche nelle prospettive storiche di Ferretti e Mortier (1646–1703).
Secondo Biondi, la complessità dell’intervento comporterà un prolungato transito di mezzi pesanti, con il rischio concreto di danneggiare la pavimentazione storica in ciottoli posati a secco. «Eventuali sconnessioni dovranno essere ripristinate rispettando la tecnica originaria e il disegno delle trame», sottolinea.
Particolare preoccupazione riguarda il tratto in opus spicatum, composto da listelli in mattoni antichi, estremamente fragili. «Qualche anno fa – ricorda Biondi – il Comune ne dispose la riapertura al traffico, ma grazie alle mie rimostranze presso la Soprintendenza, fu nuovamente chiuso e protetto da dissuasori, tuttora presenti».
Tratto iniziale di Via Sant’Angelo Magno con i ciottoli posati a secco e gli scalini accennati
La documentazione fotografica dello stato attuale dell’area è già stata trasmessa al neonato Comitato di Tutela dei Beni Culturali di Ascoli, che provvederà a inoltrarla agli enti competenti, accompagnata da osservazioni puntuali.
«Il mio è un intervento preventivo e propositivo – conclude Biondi – ma è fondamentale che anche la cittadinanza faccia sentire la propria voce per tutelare le testimonianze diffuse del nostro straordinario centro storico. Non si ripeta quanto accaduto in via delle Stelle, dove le mie osservazioni furono ignorate».
Un appello, quello di Biondi, che invita a coniugare il necessario recupero del patrimonio monumentale con la salvaguardia del tessuto urbano storico che lo circonda, affinché ogni intervento sia davvero rispettoso della memoria e dell’identità di Ascoli.
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