Merletti tra arte e memoria: Offida celebra il tombolo

COLLI DEL TRONTO - La mostra all'hotel "Il Casale" dedicata all'antica arte, con protagoniste merlettaie provenienti da Marche, Abruzzo e Molise. Dimostrazioni dal vivo, testimonianze e impegno che raccontano la storia e il valore culturale di questa lavorazione artigianale
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Merletti in mostra a Colli

 

di Maria Grazia Lappa 

 

Passione, pazienza, impegno è stata la ricetta che ha contraddistinto la mostra sui merletti, che si è tenuta nella mattina di sabato nelle sale dell’hotel “Il Casale” a Colli del Tronto. Una mostra che ha messo in evidenza la dedizione di tante persone provenienti non solo dai paesi vicini: Offida, Castel di Lama, ma anche da Fermo, Abruzzo e Molise, che hanno mostrato orgogliosi prodotti di eccellenza. Ognuno ha messo in evidenza i propri saperi, i segreti dell’arte del pizzo.

 

La mattinata ha visto impegnati i diversi gruppi di lavoro. Tutti hanno raccontato il proprio paese, le proprie tradizioni, la propria passione, successivamente sono stati esposti i lavori delle merlettaie, che hanno fatto vedere e spiegato come si lavora al tombolo.

 

«Lavorare il tombolo – hanno commentato Rita Antonacci, vice presidente dell’associazione “Il Merletto di Offida”, e Gisella Gabrielli – è una vera e propria arte, per tanti anni le merlettaie di Offida hanno conservato gelosamente questa tecnica, alcuni punti abbiamo rischiato di perderli, poi si è capita l’esigenza di trasmetterla anche alle nuove generazioni, perché questa arte possa resistere nel tempo ed essere tramandata».

 

«Sebbene si tratti di un’arte antica e dimenticata da tantissime persone, è ancora in grado di suscitare forti emozioni e dare tantissime soddisfazioni – continuano -. Un tempo il tombolo ha rappresentato un aspetto economico molto importante per le famiglie. Le giovani imparavano a fare il tombolo per arricchire il proprio corredo, ma era anche un mezzo per il sostentamento di tante famiglie».

 

«Il tombolo – prosegue Antonacci ha attraversato secoli di storia, adattandosi ai cambiamenti stilistici e alle innovazioni tecnologiche. Abbiamo assistito alla trasformazione del tombolo che è diventato gioiello, accessorio di moda. Stiamo lavorando per recuperare l’anima autentica di questa arte, tutto questo è stato possibile grazie alla passione di tante persone, che hanno dissotterrato dalla polvere vecchi disegni e ce li hanno portati per ridargli luce e vita. Ad Offida abbiamo la bravissima Paola Scipi che realizza i carteggi per il tombolo, i disegni rappresentano uno degli aspetti più importanti di questa arte. Stiamo lavorando perché il tombolo abbia il giusto valore, è necessario rilanciarlo e promuoverlo, saremo presto ad Isernia e anche a Valencia, in Spagna».

 

Il fascino delle dita affusolate che carezzano i fuselli, quel tintinnio dolce e le trame intricate che producono, rappresentano la storia della delicatezza artigianale. Il tombolo nonostante i tempi moderni, fatti di velocità ed essenzialità, continua ad incantare, rimanendo un esempio di raffinatezza e grazia.

 

«Pazienza e dedizione – racconta Eurosia Di Buò – è questa la soluzione per questa lavorazione che ha alle spalle una lunga storia e rappresenta un’arte delicata e laboriosa».

 

Tutti con il loro cuscino hanno intrecciato i fili di ogni sorta: d’oro, d’argento, di lino, di seta e di cotone e più comunemente bianchi. Il merletto esercita un fascino sottile per le trasparenze, per l’armonia tra pieno e vuoto, per la forza evocativa quasi mitica, per essere simbolo di eleganza e di grazia.

 

«Pensate – ci racconta Barbara Probo, proveniente dal Teramano – il mio abito da sposa è stato realizzato da numerosissimi pezzi di merletto recuperati qua e là, messi insieme, regalando uno spettacolo indimenticabile. Anche il “cravattino” di mio marito è stato realizzato in tombolo».

 

L’appuntamento ha dimostrato che il tombolo è un’arte che continua a rappresentare una delle più solide, antiche e romantiche tradizioni.


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