di Marco Braccetti
Nuovi focolai di Punteruolo Rosso. La forte ondata di calore che sta caratterizzando questo inizio giugno ha, purtroppo, reso particolarmente attivo e famelico il parassita che attacca le palme: albero-simbolo della Riviera. Diversi arbusti del patrimonio pubblico sono stati infettati e ora si deve correre ai ripari. La situazione viene descritta in un documento redatto dal “Servizio Aree Verdi” del Comune.
L’atto, tra le altre cose, affida ad una ditta esterna specialzizata la realizzazione di una serie di trattamenti antiparassitari, per contenere l’espandersi dell’insetto Rhynchophorus Ferrugineus, meglio noto come Punteruolo Rosso. Un affidamento dal valore complessivo di 25.818,75 euro. Effettivamente, tra forze interne e tecnici esterni, ogni anni il Comune di San Benedetto mette in campo uno sforzo immane per tutelare il patrimonio palmizio pubblico.
«Annualmente – fanno sapere dall’ufficio Parchi e Giardini diretto da Lanfranco Cameli – vengono effettuati 3/5 cicli di trattamenti su circa 1.500 palme Phoenix Canariensis». Facendo un rapido calcolo: si può arrivare a ben 7.500 trattamenti ogni anno. Le cose da fare sono tante e gli operai municipali sono pochi.
Ecco, dunque, l’impiego degli esperti privati messi in campo dalla ditta che, da anni, collabora col municipio e, finora, ha sempre eseguito le lavorazioni negli orari notturni (fascia oraria 22-5) evitando, tra l’altro, interferenze con il traffico veicolare e pedonale. All’atto pratico, dal Comune riconoscono i buoni risultati dei trattamenti fitosanitari messi in campo «confermati dall’esiguo numero di palme attaccate dal parassita registrato negli anni 2018 ,2019, 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024, sulle aree affidate ai trattamenti della stessa ditta».
Va sottolineato che, alla fine 2016, la Regione Marche ha inserito le palme del centro sambenedettese nell’elenco ufficiale delle alberature monumentali delle Marche. «Oltre che un riconoscimento del valore botanico, paesaggistico, storico e di immagine della formazione vegetale, l’inserimento della alberata nell’elenco Regionale è ulteriore tangibile testimonianza dell’enorme lavoro svolto negli ultimi dieci anni sul patrimonio cittadino di palmizi – hanno sottolineato più volte dal Comune, rimarcando il ruolo cruciale del “Servizio Aree Verdi” -. Senza tale impegno probabilmente oggi sarebbe rimasto ben poco delle palme del centro». Nelle Marche, i primi esemplari di questo maledetto insetto si sono visti nel 2007 e, da allora, è iniziato un vero e proprio braccio di ferro, per cercare di strappare alla morte quanti più alberi possibile.
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