Lo striscione per Gessica
di Francesca Marsili
A dare l’ultimo saluto a Gessica Vulpe, la 14enne promessa del volley morta travolta da un furgone, c’era tutto il suo mondo: le ragazze della squadra, i compagni di classe e i suoi amici, e c’era anche il ragazzo sedicenne che in quel terribile incidente di sabato scorso era con lei mentre stavano attraversando la strada ed è riuscito a salvarsi. Con i segni dei traumi visibili sul suo corpo: «Voleva essere ad ogni costo al funerale della sua amica – spiega il papà -. Ieri mattina è stato dimesso dall’ospedale Torrette perché per nessun motivo avrebbe rinunciato a dire addio a Gessica, ma ha ancora bisogno di cure, è sotto choc».
Il giovane ferito abbraccia la mamma e la sorella di Gessica
Nel lutto cittadino proclamato dal sindaco Mauro Sclavi, la città si è stretta attorno alla famiglia per una tragedia che non conosce consolazione: centinaia le persone presenti nel piazzale La Malfa antistante la casa Funeraria Rossetti, dove è stato celebrato il funerale della ragazzina con rito ortodosso da Padre Oleg Bonari.
Gessica Vulpe
Dopo la funzione, trasmessa all’esterno su un maxishermo, un minuto di silenzio e un grande applauso hanno salutato il feretro della ragazza su cui era appoggiata la sua maglia della Futura volley, quella col numero 8 con cui giocava in Under 16, seconda divisione, e che resterà per sempre e solo sua. E poi palloncini bianchi e verdi, i colori della società, lasciati vibrare in aria ad accompagnare Gessica in questo giorno a cui è impossibile trovare un senso.
Toccanti le parole della sua allenatrice, Sacha Fattinanzi: «Gessica era una ragazza silenziosa e composta, mai una parola inopportuna. Bastava dirle cosa doveva fare e lei eseguiva in silenzio. Aveva fame di imparare, aveva il fuoco in quegli occhi azzurri, e quella sana freddezza di fronte alle sfide che le permetteva di superare ogni errore commesso con il giusto spirito. Ci mancherai tantissimo, siamo a pezzi, ma noi allenatori promettiamo ai tuoi genitori e a tutti voi che questi pezzi proveremo a rimetterli insieme per vincere la partita più difficile di tutte».
Le compagne di squadra, che non sono riuscite a trattenere le lacrime per il dolore, l’hanno ricordata così: «Non abbiamo parole per iniziare questo discorso, perché nessuno si aspettava di doverlo scrivere. Siamo sicure che da lassù, proprio come facevi in campo, il tuo sorriso e la tua grinta contageranno sempre tutti. Sei un talento nel tuo sport, ogni volta che una palleggiatrice alzava la palla a te eravamo sicure che sarebbe stato punto. Nonostante le mille difficoltà affrontate avevi sempre il sorriso stampato sul viso. Sei sempre stata presente, anche quando non potevi. E sicuramente adesso continuerai a farlo da lassù, più di prima, e noi giocheremo anche per te Gessi. Ogni punto che faremo e ogni allenamento pre partita sarà anche per te. Sappiamo ci sarai sempre, sarai sempre il numero 8».
La maglietta sul feretro
E poi i compagni di classe, quelli del 1T dell’Iis Matteo Ricci di Macerata: «La notizia della tua scomparsa ci ha lasciato senza fiato. La tua assenza è difficile da accettare. Ci sembra impossibile che una persona cosi piena di vita potesse andarsene cosi presto. Con te se ne va una parte della nostra classe, dei nostri giorni passati insieme. Ogni risata, ogni sguardo d’intesa durante le interrogazioni resteranno per sempre impressi nei nostri cuori. Il dolore è tanto, ma vogliamo ricordarti con il sorriso che ci hai sempre regalato, con la forza, la sensibilità e la bellezza della tua presenza» ha detto una compagna di classe.
«Facevi parte della nostra quotidianità, adesso ci sentiamo persi, ma non ti dimenticheremo mai e in classe ci sarà sempre un posto per te. La tua gentilezza e la stupenda persona che eri hanno lasciato qualcosa di magnifico in tutti noi» ha aggiunto un’altra compagna.
E poi gli amici più cari, quelli che sabato pomeriggio, dopo aver appreso la tragica notizia, sono corsi lì: «Non riusciamo ancora ad accettare che sei volata via, ma nonostante questo continueremo a chiamarti, aspettando una tua risposta con la consapevolezza che non arriverà mai più. Siamo rimasti tutti sconvolti, tua sorella non riusciva a realizzare. Tu eri quella che portava il sorriso ovunque andasse. La tua energia, la tua risata e il tuo modo di rendere tutto più leggero, eri tu a portare il divertimento, sempre, anche nei giorni più noiosi, anche quando nessuno aveva voglia di ridere bastavi tu. E adesso che non ci sei tu sembra che il mondo sia diventato più silenzioso, più vuoto. Ma dentro di noi c’è ancora la tua voce che scherza, ride e prende in giro tutti con quell’ironia che solo tu avevi. Eri unica in tutto ciò che facevi e nessuno ti dimenticherà mai per quel sorriso contagioso. Ti porteremo con noi in ogni traguardo che raggiungeremo nella vita e conserveremo ogni ricordo, ogni battuta che ci ha fatto ridere fino alle lacrime. Ti vorremo sempre bene».
Anche l’associazione Futura Volley ha ricordato Gessica con parole dense di affetto e commozione: «Allenatori, compagni e dirigenti creano un legame che va oltre il campo. Gli atleti non sono solo giocatori ma diventano figli da accompagnare. La notizia della tua scomparsa ci ha raggiunto come una bomba ed è caduto il buio sui nostri cuori. Avevi gli occhi pieni di gioco e voglia di imparare. Eri pronta ad andare tra le grandi. Hai dovuto affrontare un lungo stop eppure non hai mai perso la grinta. Sarai sempre in campo con noi» ha detto Tiziana Piangatello. Presente anche tutti i docenti dell’Iis Matteo Ricci (la dirigente assente per un infortunio): «Abbiamo conosciuto Gessica in questo ultimo anno e porteremo sempre nel cuore il suo sorriso e la sua voglia di vivere» ha aggiunto Francesca Paoloni, coordinatrice del Consiglio di classe.
Il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi: «Non credo ci siano parole che possano descrivere il momento, io non ne trovo . Ma ho capito perchè Gessica ci ha portato qui oggi: non è impostante chi sei, nè da dove vieni, è importante che cosa fai, per i tuoi amici, la tua squadra e la tua famiglia. Questo esempio che la città rispetta con un lutto cittadino ci fa capire che il sentimento della coesione e dell’amicizia crea amore, e la società ha bisogno di questo amore». Anche molti commercianti hanno abbassato le serrande, per ricordare Gessica, una ragazza di soli 14 anni che aveva davanti a se tutta la vita.
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