“Ecosistema Plurale”, tre borghi dell’entroterra piceno fanno squadra

I COMUNI di Force (capofila), Appignano del Tronto e Venarotta, uniti dall'eredità culturale lasciata dalle tracce dell'antica influenza dei monaci benedettini di Farfa, hanno presentato un progetto per una strategia integrata finalizzata al rilancio del turismo e delle attività economiche locali  
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Il Villino Verrucci di Force

 

Una strategia integrata per rilanciare il turismo e le attività economiche locali attraverso la valorizzazione del patrimonio storico e delle tradizioni artigianali.
I piccoli centri dell’entroterra marchigiano stanno cambiando pelle e il progetto “Ecosistema Plurale” rappresenta un esempio virtuoso di come i borghi storici possano reagire positivamente alle sfide del futuro.

Force (comune capofila), Appignano del Tronto e Venarotta hanno unito le forze presentando una proposta progettuale per il bando regionale “Borgo accogliente”, che mira alla riqualificazione e valorizzazione dei centri storici delle Marche. L’iniziativa ha avuto un esito positivo e la partecipazione in rete di questi tre comuni testimonia come territori con esigenze simili possano trovare nella collaborazione la chiave per il rilancio. Uniti dall’eredità culturale comune – le tracce dell’antica influenza dei monaci benedettini di Farfa – i borghi hanno scommesso su un “reinsediamento culturale” che mette al centro l’artigianato locale e la cultura immateriale come motori di un turismo esperienziale e sostenibile.

 

Venarotta

GLI INTERVENTI – Il buon risultato di questo lavoro corale, tutt’altro che semplice da realizzare, è dimostrato dalla qualità della proposta che prevede interventi coordinati e complementari: dalla sistemazione dell’ex consorzio comunale di Venarotta come hub culturale e punto informazioni turistiche, alla riqualificazione del Villino Verrucci di Force in dimora storica dotata di un’offerta di servizi basati sul benessere, fino all’adeguamento del parco giochi di Appignano del Tronto in chiave didattico-naturalistica. Particolarmente significativa è la partecipazione di numerosi privati all’iniziativa, segno che il territorio è pronto a mettersi in gioco.

 

Appignano

IL PROGETTO – Nel dettaglio, il progetto è stato finanziato dalla Regione Marche con 300.000  euro a favore dei soggetti pubblici e 700.000 euro per i privati, fondi questi ultimi veicolati sempre attraverso la supervisione dei Comuni. Per quanto riguarda le proposte progettuali dei privati, sono stati presentati complessivamente 34 progetti, di cui 11 sono stati finanziati per l’avvio di iniziative da realizzarsi nei territori dei 3 comuni partner.

Come sottolineato dai sindaci delle amministrazioni locali che insieme hanno creduto molto nel buon esito dell’iniziativa, i privati che vogliono coinvolgersi nel cambiamento senza rimanere indietro devono essere protagonisti attivi della trasformazione. Le eccellenze artigianali con idee innovative che rispettano la storia e le tradizioni sono destinate a sostituire gradualmente i tradizionali esercizi commerciali di prossimità, creando un nuovo modello di sviluppo economico locale.

Il valore di questa esperienza assume particolare rilievo considerando che la Regione Marche ha previsto altri avvisi pubblici simili, offrendo ulteriori opportunità di sviluppo per i borghi che sapranno cogliere la sfida dell’innovazione nel rispetto delle proprie radici storiche.

«Il progetto “Ecosistema Plurale” – dichiarano i sindaci in una nota congiunta – rappresenta quindi molto più di un semplice intervento di riqualificazione: è la dimostrazione concreta che il buon lavoro fatto dai tre comuni in rete, operando in sinergia, può creare un clima di collaborazione virtuoso tra pubblico e privato. Le opportunità che si aprono da qui in avanti sono numerose, considerata l’attenzione crescente verso la resilienza delle aree interne e il loro rilancio in un’ottica di rinnovamento.
Un esempio che dimostra come i piccoli borghi dell’entroterra possano essere protagonisti del proprio futuro, trasformando le sfide in opportunità di crescita sostenibile e sviluppo turistico di qualità».


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