di Marco Braccetti
La sosta selvaggia frena anche le preghiere. La battuta è d’obbligo davanti al caso eclatante avvenuto all’ingresso secondario della chiesetta di San Giuseppe, cuore dell’isola pedonale. Lì, una bici attaccata irregolarmente su un’attigua panchina, complicava l’ingresso al luogo sacro. L’intervento della polizia municipale ha risolto la questione, rimuovendo il mezzo “incriminato”.
Questo eclatante episodio ha rimesso in primo piano la questione della mancanza di spazi per le biciclette e della conseguente sosta selvaggia. Molti marciapiedi sono infatti occupati da biciclette lasciate in modo disordinato, rendendo difficile il passaggio dei pedoni, soprattutto per le persone con disabilità o con passeggino. Le ripercussioni in termini di sicurezza stradale sono facilmente intuibili.
Tutto ciò, nonostante che l’amministrazione comunale abbia aumentato la dotazione di rastrelliere negli ultimi anni. Soprattutto nelle settimane d’estate, il problema è destinato a ripresentarsi, anche sul lungomare. Tra turisti e residenti, durante la stagione calda, migliaia di persone si spostano in Riviera in sella alle due-ruote. Ed i casi di parcheggi fuori-legge non mancano.
La questione viene normata dal “Regolamento per la gestione degli oggetti abbandonati e rinvenuti” che ha un’appendice tutta dedicata alle bici. In particolare, l’atto vieta di attaccarle su: monumenti, elementi di arredo urbano, fioriere, sostegni della segnaletica stradale verticale o luminosa e dell’illuminazione pubblica, alberi, arbusti di qualsiasi specie. Un elenco che fa letteralmente ridere se letto alla luce di ciò che continua ad avvenire.
Inoltre, il regolamento prevede la rimozione dei mezzi anche quando siano posteggiati in modo tale da non garantire almeno 1 metro e 50 cm di spazio per il passaggio dei pedoni. Incorrono in sanzioni anche le biciclette posteggiate nelle rastrelliere pubbliche per più di 7 giorni. Multe fino a 150 euro. Come se non bastasse, sempre nel cuore della città le bici vengono incatenate anche in punti potenzialmente pericolosi, come le tubature del gas. Almeno ciò si evince da un altro avviso, collocato lungo via Palestro. Il regolamento venne approvato dal Consiglio comunale nel luglio 2020 e l’unico a prendere la parola sul punto fu l’allora sindaco Piunti. Lui ricordò «l’annoso problema delle bici abbandonate» contrastato in passato con ordinanze temporanee ad efficacia limitata.
«Il fenomeno ha assunto ormai un carattere dell’ordinarietà» disse Piunti sottolineando l’obiettivo del nuovo atto: «Rendere permanente la disciplina che consente agli operatori della polizia municipale d’intervenire per contrastare il fenomeno di degrado urbano». Un obiettivo che, alla luce dei risultati ottenuti finora, è ancora lontano dall’essere centrato.
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