Variante ProMarche, si va in Consiglio di Stato

SAN BENEDETTO - E' quanto emerge dalla riunione dei capigruppo andata in scena questa mattina per decidere la strategia da adottare dopo l'ultima sentenza del Tar Marche
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Caso ProMarche, il Comune è intenzionato a proporre ricorso in Consiglio di Stato

di Giuseppe Di Marco

 

Il Comune proporrà ricorso in Consiglio di Stato impugnando la sentenza del Tar Marche che ha annullato la delibera di settembre. E’ quanto emerge dalla riunione dei capigruppo andata in scena questa mattina al civico 124 di Viale De Gasperi, finalizzata ad individuare una strategia sulla questione della variante ProMarche.

 

A dirsi favorevoli al ricorso presso l’organo di rilievo costituzionale sono stati tutti i presenti meno la lista Viva San Benedetto. Più nel dettaglio, in secondo grado ci si opporrà alla sentenza con cui il tribunale dorico ha disposto che il Consiglio comunale torni ad esprimersi sulla pratica, motivando con analisi tecniche il proprio diniego alla proposta della cooperativa.

 

Analisi che comunque verrà richiesta ad un tecnico, probabilmente interno. Intanto si pensa anche di convocare un Consiglio sul tema. In ogni caso il Comune, a tal proposito, non è intenzionato ad affidare la pratica nelle mani del commissario scelto dal tribunale amministrativo.

 

Non sono mancate, come si diceva, le voci contrarie a questa impostazione. In particolare quella di Viva San Benedetto: «Fare ricorso al Consiglio di Stato rispetto alla sentenza emessa dal Tar ci pare una scelta pericolosa – si legge in una nota del gruppo di maggioranza – che dilaterebbe i tempi dell’operazione con il rischio per la società di non poter operare nei tempi del Pnrr e quindi per il territorio di perdere questa opportunità».

 

Continuano i membri della lista: «Premesso tra l’altro che un ricorso al Consiglio di Stato ha comunque per l’ente costi molto superiori a quelli della convocazione di un consiglio comunale, poiché il Tar si è limitato a chiedere una nuova seduta del Consiglio comunale in cui emerga una decisione politica tecnicamente motivata nel merito, non capiamo cosa osta ad agire in questo senso. Riteniamo quindi che la scelta più opportuna sia quella di non appellare la sentenza del Tar, tornare in Consiglio comunale ed esprimersi rapidamente nel merito».


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