Centro storico by night: le rue diventano toilette, i commercianti si organizzano da soli per pulire (Foto)

ASCOLI - Con l'arrivo della bella stagione il cuore cittadino diviene più frequentato, soprattutto nei weekend. Il problema degli orari serali, quando buio e mancanza di servizi, ma soprattutto maleducazione, creano un mix di inciviltà che si ripercuote su angoli meravigliosi che meriterebbero più rispetto e cura
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Una variopinta rua del centro storico

 

 

di Luca Capponi 

 

Giuriamo che durante questo giro a piedi per le rue del centro storico non abbiamo usato dispositivi di protezione. Anche se, in certi momenti, una mascherina probabilmente avrebbe fatto comodo. Non solo di quelle per proteggere naso e bocca, però, ma anche una per coprire gli occhi da cotante nefandezze.

Mascherine a portata di mano

 

Come definire, altrimenti, lo scenario che si para dinanzi in certi angoli della città del travertino, tra i più belli e meritevoli di cura e, invece, molto più simili a luoghi degradati dove regnano sporcizia e incuria. Che, insieme, compongono la parola maleducazione. L’apice lo si raggiunge ovviamente nei fine settimana, soprattutto quelli che coincidono con la bella stagione e che vedono flussi molto maggiori di persone, turisti compresi, raggiungere il cuore della città per viverla anche fino a tarda ora.

 

Basta farsi un giro la domenica o al massimo lunedì mattina per toccare con mano, soprattutto nelle rue meno frequentate, che proprio per questo spesso vengono trasformate in maleodoranti toilette pubbliche, si fa per dire, o in discariche improvvisate, dove gli aficionados della movida (o presunta tale) lasciano i loro avanzi: bottiglie di vetro, lattine, cartacce e via dicendo. A volte anche firmando le loro imprese, imbrattando tutto ciò che reputano imbrattabile, dai portoni delle case fino alle vetrine o addirittura ai muri di travertino.

 

In poche parole, uno schifo. Certo, l’inciviltà è un nemico arduo da sconfiggere. Magari, si potrebbe cominciare con una mossa “rivoluzionaria”, come fanno notare alcuni residenti: «Indicare meglio la collocazione dei bagni pubblici in centro perché quasi nessuno sa dove siano, e, perché no, anziché chiuderli alle 20 magari allungare l’orario, specie nei weekend. Potrebbe essere un inizio e nemmeno così difficile da attuare».

 

Attualmente in centro vi sono due bagni pubblici: in rua della Seta, attrezzato anche per le persone diversamente abili, ed in via Galiè, nei pressi del teatro Ventidio Basso, non attrezzato per i disabili.

 

Nel frattempo abbiamo raccolto diverse testimonianze di commercianti, quelli più defilati geograficamente rispetto alle centralissime piazze: «Ci diamo da fare come possiamo, lasciando anche i nostri servizi igienici fruibili dai non clienti. Ci facciamo in quattro pur di tenere pulito e di contrastare questo fenomeno di malcostume, ognuno davanti alla propria attività e con i mezzi propri, all’indomani dei giorni più difficili».

 

Una sorta di battaglia soliatria contro i mulini a vento che ogni volta riparte daccapo, ma davanti a cui bisogna togliersi il cappello. E, soprattutto, prendere esempio.

 

Nominare una via specifica non ha ormai molto più senso, perché i casi sono noti e spesso sempre gli stessi, ormai da anni.

 

«Telecamere, bagni pubblici da potenziare e migliorare, controlli; sono solo alcuni e i primi deterrenti che ci vengono in mente, consapevoli che nulla è facile, soprattutto in un centro storico così grande e labirintico come quello di Ascoli. Poi, ovvio, le soluzioni spettano a chi vive, lavora e viene retribuito per trovarle», concludono alcuni residenti delle zone “a rischio”.

 

Nel frattempo, continuiamo a tenere su le mascherine, in attesa di tempi migliori…

 

Bagni pubblici in rua della Seta

 


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