Femminicidio a Tolentino, l’avvocato:
«Le dissi di allontanarsi da quell’uomo
ma lei si preoccupava per i figli»

IL RACCONTO - Il legale Guglielmo De Luca aveva assistito Gentiana durante la separazione (sancita a gennaio 2022). «Lui pensava che la moglie lo avvelenasse. Aveva messo una catena al frigo. La faceva dormire in una stanzetta su di un sofà. Lei mangiava e dormiva grazie ad una famiglia dove lavorava»
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A sinistra Nikollaq Hudhra, a destra Gentiana Hudhra

di Gianluca Ginella

 

«Lui aveva l’idea fissa che lei lo avvelenasse, in casa aveva messo una catena sul frigorifero. Prima della separazione avva cambiato la serratura di casa per non farla entrare, alla fine grazie a due istanze le ha consentito di tornare ma la faceva dormire in una stanzetta su di un sofà. Le avevo detto di allontarnarsi da quell’uomo ma lei aveva aspettato perché si preoccupava per i figli». Così l’avvocato Guglielmo De Luca che aveva assistito la 45enne uccisa ieri a Tolentino dal marito Nikollaq Hudhra, 55 anni, albanese. Gentiana Hudhra (Kopili il cognome da nubile) era nata in Albania a Fier. Si era sposata con Hudhra l’8 gennaio del 2002. L’uomo poi, nel 2007, era venuto in Italia a Belforte dove aveva iniziato a lavorare.

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Nikollaq Hudhra viene trasferito nel carcere di Montacuto di Ancona

 

Gentiana è arrivata in Italia nel dicembre del 2008, con sé ha portato i figli, Mario e Samuel, 21 e 23 anni. La famiglia aveva vissuto per alcuni anni a Belforte, poi la coppia aveva comprato una casa a Tolentino e si era trasferita.

 

La separazione è arrivata nel gennaio del 2022. «È stata una separazione consensuale – continua l’avvocato Guglielmo De Luca -. Lei mi raccontava che lui, con la fissa che lei lo avvelenasse, aveva fatto delle denunce ai carabinieri per tentato omicidio, ma erano state subito archiviate. Io mi raccomandai, dopo la separazione, di dirmi se aveva problemi con l’ex marito. Ricordo che mi diceva che siccome il marito aveva la fissa che lei lo avvelenasse aveva incatenato il frigo. Prima della separazione aveva cambiato la serratura della casa e ei non poteva rientrare. Dopo due istanze le ha riaperto la porta ma precludendole la maggior parte delle stanze, aveva una stanzetta e dormi. Gentiana dormiva e mangiava grazie alle persone dove lavorava».

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L’avvocato Guglielmo De Luca

 

Il legale spiega che la 45enne, che faceva la badante per alcune famiglie di Tolentino, «nonostante l’avessi sollecitata ad allontanarsi da quest’uomo, non lo aveva lasciato prima perché diceva che aveva tanto pensiero per i figli. Non si fidava a lasciarli da soli con il padre. Gentiana era una donna eccezionale, una lavoratrice indefessa. Stava sempre a lavorare, si è sempre preoccupata per i figli».

 

Nikollaq Hudhra si trova in carcere a Montacuto di Ancona, in isolamento. Per la procura ha ucciso la moglie in modo premeditato, lui stesso ha ammesso la premeditazione nel corso dell’interrogatorio di questa notte in caserma a Tolentino. Le indagini sono condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo di Macerata e del Nucleo operativo di Tolentino.

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I rilievi dei carabinieri sul luogo del delitto, lungo viale Benadduci a Tolentino

Chi conosceva il 55enne parla di una persona buona, e di un grande lavoratore, un uomo che però col tempo era cambiato e aveva mostrato dei problemi tanto che qualcuno gli aveva consigliato di farsi visitare. Ora si era trasferito a Passignano sul Trasimeno e si era messo a lavorare in una azienda agricola. Contattati, i titolari hanno detto di non aver saputo dell’omicidio: «Siamo sconvolti – hanno detto -. Andremo dai carabinieri ad informarci».

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L’uomo ieri ha raggiunto Tolentino e ha trascorso la giornata con uno dei figli. Poi ha posteggiato l’auto vicino a viale Benadduci, e preso il monopattino «perché la mia ex moglie conosceva la mia auto» e con un coltello infilato in una busta di spastica ha raggiunto la moglie. L’ha colpita alle spalle con una decina di fendenti usando un coltello da cucina con una lama di circa 18 centimetri. Arma ritrovata dai carabinieri sul luogo in cui si è consumato, alel 20 di ieri, l’omicidio. Poi quando la donna è caduta a terra l’ha presa a calci. Alla fine si è seduto su di una panchina e lì i carabinieri lo hanno arrestato.

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Nikollaq Hudhra seduto sulla panchina davanti al corpo senza vita della moglie Gentiana


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