Lo Cascio, a sinistra, sul set
«Le Marche sono bellissime, una terra di cultura, poesia, teatro e finalmente anche di cinema, ho lavorato nei teatri ma non avevo mai girato un film in questa Regione e spero che sia l’inizio di tante nuove avventure».
Così Luigi Lo Cascio sul set del Miami Disco Club di Monsano, dove sono in corso le riprese del nuovo film Il mestiere che lo vede protagonista nei panni di Sauro Cantafame, ha raccontato la sua esperienza nelle Marche.
«Voglio che il mio personaggio rimanga un po’ misterioso – ha proseguito Lo Cascio – fa uno strano mestiere, si aggira in una terra di confine tra la vita e la morte». Il mestiere è il lungometraggio di esordio del regista Beppe Tufarulo dopo una consistente esperienza nei corti – tra i quali Baradar, nominato ai David di Donatello – e i documentari in ambito musicale (tra cui spicca Ferro), sportivo (All or Nothing: Juventus e Italia 1982: una storia azzurra) e pubblicitario (Armani privé – A view beyond e Una favola siciliana).
«Il protagonista del film è Sauro Cantafame e diciamo che aggiusta i morti – ha spiegato Beppe Tufarulo – Si muove in un non luogo e in un tempo sospeso. Partire con queste esigenze alla ricerca di luoghi adatti nelle Marche all’inizio non sembrava semplice. Poi invece siamo stati piacevolmente sorpresi dalla capacità dei professionisti locali di proporci esattamente le location che cercavamo. Con noi lavorano molti marchigiani nei vari dipartimenti con i quali si è subito creato un rapporto molto forte, non è semplice entrare dentro un film che è in movimento, con ambientazioni indefinite e con una lingua che è una sorta di napoletano».
Il film racconta di Sauro Cantafame (Luigi Lo Cascio) un uomo solitario e con un drammatico passato. Il suo mestiere è particolare: su commissione “aggiusta” i morti, sino a montare nei loro corpi pulsanti cuori meccanici. Con la sua Apecar attraversa un Sud violento, lunare, di frontiera, tra la realtà e l’inverosimile. Sarà l’incontro con Giocondo, un ragazzo murato in sé stesso ma con un misterioso dono, a riportarlo alla vita e ai sentimenti, tanto da affrontare il rischio di sfidare la deità criminale di Vito la Scimmia che, in quel territorio alla fine del mondo, tutto comanda e dispone.
Nel cast, accanto a Luigi Lo Cascio, Riccardo Maiello, Claudia Potenza, George Li Tournaire, Massimiliano Rossi, Sasà Pelliccia, Carlo Acciardi, Mao Wen. Il soggetto e la sceneggiatura, vincitori del Premio Solinas, sono di Massimo De Angelis, a cui già si devono altri film come Il bene mio e Mancino Naturale; direttore della fotografia è Jonas Florez Rodriguez, la scenografia è di Ilaria Sadun e i costumi di Maya Gili.
«Luigi Lo Cascio nelle Marche è la garanzia che stiamo realizzando un prodotto di altissimo livello, basta vedere che nella produzione c’è anche Rai cinema tra gli altri – ha affermato Andrea Agostini Presidente di Fondazione Marche Cultura Marche Film Commission – ed è una produzione che è in partenariato con altre regioni, Lazio, Campania e Calabria, quindi un’opera importante, un racconto surreale destinato al mercato nazionale e internazionale. Sarà una splendida vetrina per le Marche, sono tanti i luoghi dove si gira in queste settimane, con una troupe di 60 persone di cui un quarto sono professionisti marchigiani e questo mi fa davvero molto piacere, si gira a Monsano, a Jesi, ad Ancona, a Numana, a Castelfidardo, e a Filottrano, insomma un bel pezzo del nostro territorio».
Il film è prodotto da Mad Entertainment, Dude Originals e Art of Panic in collaborazione con Rai Cinema, in coproduzione con Umedia e con Rosebud Entertainment Pictures, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, con il contributo di Lazio Cinema International, di Regione Marche – PR FESR 2021-2027, Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission e di Regione Campania e Film Commission Regione Campania, realizzato con il contributo del MIC – Dg Cinema e Audiovisivo.
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