Tragedia sfiorata nel carcere di Ascoli Piceno, dove nel primo pomeriggio di martedì 17 giugno si è verificata una violenta rissa tra detenuti.
Il carcere di Marino del Tronto
A riportare la situazione sotto controllo, fa sapere l’Osapp, i pochi agenti penitenziari ancora in servizio, con numerosi colleghi assenti per aggressioni o per motivi di salute. Il bilancio è di due detenuti feriti, uno dei quali colpito con una forbice lunga 8 centimetri alla testa, alla spalla e al collo.
LA RISSA – A scatenare la violenza, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe stato un detenuto italiano che ha accoltellato un connazionale, per motivi ancora al vaglio della direzione. Nella colluttazione è rimasto ferito anche un altro detenuto di nazionalità straniera. Immediato il trasferimento dei due feriti all’ospedale di Monticelli, mentre l’aggressore è stato subito immobilizzato dagli agenti e condotto nel reparto d’isolamento. Nessun agente è rimasto ferito durante l’intervento.
Gli agenti di polizia penitenziaria di Ascoli Piceno
L’episodio ha riacceso le proteste del sindacato Osapp, che ha espresso un plauso agli agenti intervenuti «con coraggio e senza esitazione, mettendo a rischio la propria incolumità per evitare una tragedia ben più grave». Il sindacato chiede un riconoscimento concreto per gli agenti e un intervento deciso da parte del Dap (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria) e del Prap (Provveditorato Regionale), denunciando una situazione insostenibile.
«Nel carcere di Ascoli – si legge nella nota diffusa – i detenuti dispongono liberamente di telefonini, droga e armi. È ora che lo Stato torni a garantire sicurezza nelle sue strutture. Oggi è stato colpito un detenuto, ma domani potrebbe toccare a un agente – avverte infine il sindacato – Cosa diranno le istituzioni ai familiari se ci sarà una vittima? Serve una risposta».
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