Antonio Spazzafumo
di Giuseppe Di Marco
Dalla Ciip al futuro dell’Amministrazione, dall’apertura alla minoranza alla smentita sulla candidatura alle regionali come exit strategy. E’ un Antonio Spazzafumo a tutto campo, quello che ha deciso di dire la sua al termine di una giornata lunga e faticosa. Una giornata in cui la città si è letteralmente nutrita di informazioni, soffiate, annunci, senza ancora conoscere l’esito di questa crisi politica.
Il primo cittadino riparte da lì, dalla questione della società partecipata per la quale ha scelto un candidato appoggiato da Porto San Giorgio. Marco Perosa, ovviamente: un nome sul quale Spazzafumo non ha arretrato di un centimetro:
«Certamente c’è stata un’intromissione – afferma il primo cittadino – Dal momento che nella politica di una città si intromettono entità terze, poi accadono cose che non si possono accettare. Se la candidatura che avevamo portato avanti è stata inizialmente osteggiata da Ascoli e da Fermo, e alla fine accettata da entrambi i sindaci, è chiaro che la questione ha lasciato uno strascico che a qualcuno non è andato giù».
Ora però, dopo le dichiarazioni di San Benedetto Viva e il ritiro delle deleghe a Tonino Capriotti, la questione da risolvere è un’altra: cosa fare domani. «Staremo a vedere – continua – se riesco a tenere una maggioranza credibile bene, se ne devo fare una appiccicata no, non ho voglia neanche di perdere il mio tempo così». Da chi ripartire? A margine dell’assise Marchegiani e Barlocci hanno incontrato il primo cittadino: «Annalisa e Luciana ieri sono venute solo a salutarmi – spiega Spazzafumo – perché, dopo il Consiglio hanno visto il mio sconforto».
Tolte le due consigliere del misto, però, il ventaglio di possibilità si assottiglia: «Di certo non vado in giro a chiedere l’elemosina. Se c’è qualcuno a cui interessa il bene della città io mi metto a disposizione, fosse anche a tempo, pur di non arrivare al commissario, che rimarrebbe un anno a San Benedetto, con la città che verrebbe bloccata. Non voglio colpevolizzare l’opposizione e poi chiederle aiuto per rimanere a galla. Se si pensa che io debba andare a casa perché non ho i numeri, andrò a casa. Se c’è qualcuno che pensa che il lavoro che sto facendo sia fatto bene e credibile, e mi vuole dare una mano, sono a disposizione. Altrimenti, con molta serenità, riconsegno le chiavi del Comune».
Un altro nome potrebbe essere quello di Simone De Vecchis: «Non devo andare a convincere qualcuno che non ha creduto più al progetto di una città che avevo messo in atto. D’altronde, se la sua critica era indirizzata a persone come quelle che ieri non si sono presentate in Consiglio, non gli posso dar torto».
Spazzafumo chiosa anche sulla voce che lo vorrebbe tra i papabili alle Regionali a sostegno di Matteo Ricci: «E’ una voce messa ad arte da chi vuole giustificare un’operazione andata male. Da chi vuole applicarmi un’etichetta politica dopo che qualcosa non è andato per il verso giusto. Io non ho parlato né con Ricci né con nessun altro. Tempo fa mi venne fatta una proposta per la candidatura alle regionali, sia da destra ched a sinistra, e ho detto di no a tutti perché volevo completare il mio progetto per San Benedetto».
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