di Filippo Ferretti
Nasce ad Ascoli il Protocollo d’intesa “Rete Donna”, lo strumento che da oggi in poi nel territorio ascolano permetterà di agire mettendo insieme istituzioni, enti, associazioni di categoria e appartenenti al terzo settore, organizzazioni sindacali e ordini professionali, allo scopo di avviare procedure e strategie condivise per prevenire il fenomeno della violenza di genere.
Il prefetto Copponi ed il questore Fusco
Per volontà del prefetto, Sante Copponi, stamattina 28 giugno è stato ufficialmente avviato il percorso volto a rafforzare i presidi di aiuto nei confronti dell’universo femminile in pericolo. Presso la sala della Ragione di Palazzo dei Capitani, si è riunita la cabina di regia del protocollo, a cui spetterà il compito di promuovere a livello provinciale proposte finalizzate a creare supporti, iniziative e eventi affinché si agisca prima che abbiano luogo conclamati episodi di violenza.
Con il prefetto c’era anche il questore Aldo Fusco, l’assessore alle Pari Opportunità dell’Arengo Anna Grazia Di Nicola, l’assessore alle Pari Opportunità del Comune di San Benedetto Lia Sebastiani, la consigliera provinciale con delega alle Pari Opportunità dell’ente provinciale Germana Gagliardi e la presidente della Commissione Pari Opportunità della provincia di Ascoli, Maria Antonietta Lupi.
L’incontro, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle realtà aderenti – finora 14 pubbliche amministrazioni e 20 associazioni di categoria – ha visto i soggetti coinvolti, pubblici e privati sottoscrivere il documento con cui si impegnano a svolgere autonomamente o a partecipare a progetti di altri partner firmatari per il perseguimento di scopi ritenuti necessari per l’obiettivo prefissato.
Traguardi come promuovere la cultura della legalità, favorire azioni di carattere sociale, sanitario ed economico delle donne in difficoltà, oltre ad adoperarsi in azioni volte all’orientamento al lavoro di chi appare in uno stato di bisogno.
Durante l’appuntamento, i presenti hanno ribadito la necessità di dare vita ad un modello di “governance” territoriale, mirato al monitoraggio dello stato di attuazione del neo- nato strumento e a creare attività rivolte al perseguimenti delle finalità dello stesso. «Tutto questo nasce dell’esigenza di lavorare insieme per prevenire il fenomeno, che purtroppo vede i reati crescere, anche nella nostra provincia», ha detto il prefetto Copponi, ricordando i due fatti di cronaca avvenuti lo scorso dicembre nel territorio: l’omicidio di Ripaberarda e l’omicidio del padre dell’ex a Comunanza, commesso per punire lei.
Il prefetto Copponi, il questore Fusco e l’assessora comunale Di Nicola
I DATI – I dati locali presentati dalla Questura complessivi sono allarmanti: 41 casi di violenza di genere registrati nel 2024 mentre la stessa cifra è stata raggiunta quest’anno, nei soli primi sei mesi.
Lo scorso anno sono stati 13 i casi di lesioni personali e aggressioni, mentre nel primo semestre sono stati già 23.
Le misure di prevenzione assunte dal questore: 24 avvisi orali lo scorso anno, 9 avvisi sino ad oggi nel 2025; 14 ammonimenti nel 2024 e altrettanti nel primo semestre di quest’anno; 8 sono stati gli ammonimenti per stalking l’anno passato e solo uno sino ad ora in questo 2025.
Numeri che indicano una emergenza, con cifre importanti dovute forse anche grazie ad una maggiore libertà e consapevolezza nel denunciare da parte delle donne.
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