di Edoardo Ciriaci
Un innovativo progetto in collaborazione tra l’Università di Camerino e la PicenAmbiente è stato presentato stamane alla Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, sede di San Benedetto del Tronto. L’obiettivo è trovare una risposta al quesito: “E se la natura avesse la risposta?”. Presenti il rettore Unicam Giovanni Leoni e il professore Vincenzo Palermo, il presidente di PicenAmbiente Rolando Rosetti ed il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo.
Progetto BUGS nasce da una collaborazione interdisciplinare di competenze che porta ad un incontro tra ecotossicologia e zoologia, che ha permesso di allevare larve che, se lasciate in un substrato non naturale (ad esempio la plastica), sopravvivono senza evidenti problematiche. Qui entra in gioco l’Università di Camerino con una metanalisi delle conoscenze pregresse dalla quale è stato scoperto che molti laboratori di ricerca stanno lavorando sulle larve che favoriscono la biodegradazione producendo anidride carbonica. «Siamo solo in una fase embrionale – chiarisce Palermo – in cui dobbiamo ancora capire cosa viene fuori da questo processo di biodegradazione».
Il prof. Unicam Palermo
Il polistirolo sembra attivare maggiormente le larve, inoltre, a livello di plastica ambientale lo stress diventa importante quando ingerita. Circa il 50% degli animali a disposizione dell’ateneo. L’idea qual è? Far ultimare il ciclo vitale con la nascita di nuovi esemplari affetti da un livello molto più basso di stress quando sottoposte all’alimentazione di plastica.
La richiesta dell’Università di Camerino a PicenAmbiente è di dare la possibilità in termini applicativi di studiare la loro realtà. Studiare il potenziale di alcune specie di insetti plastivori nella biodegradazione di rifiuti plastici urbani non riciclabili. Un progetto su scala industriale da sviluppare in 2 fasi, replicare in n generazioni e valutare sia la salute delle larve, ciò che viene fuori dalla biodegradazione e come poter dare un contributo in termini di economia circolare.
Soddisfatto il rettore Giovanni Leoni: «Andiamo a concretizzare uno dei progetti finiti sul tavolo delle collaborazioni. La nostra unità di ricerca di San Benedetto può contribuire significativamente con innovazione e dove la natura può rappresentare la risposta ad un problema affrontato in maniera meno naturale».
Rosetti, Spazzafumo e Leoni
E ancora: «Ringrazio il presidente Rosetti, il vice Collina e il sindaco Spazzafumo con cui mi sono incontrato tempo fa. Da subito grande sintonia e soddisfazione per una collaborazione che diventa anche territoriale. Il discorso dei rifiuti va affrontato e ringrazio PicenAmbiente per l’opportunità. Garantiremo loro la disponibilità di alcune tecnologie fondamentali e un contributo scientifico che solo un’università può dare».
«Grazie per condividere con noi un progetto sul quale stiamo lavorando da diversi mesi – ha detto Rosetti. «Al momento da parte nostra solo con contributi finanziari. Siamo proiettati al futuro, abbiamo già un impianto 4.0 per la diversificazione di plastica e cartone, quindi investire su una ricerca ci è piaciuto perché ci permette di aprire una porta al futuro che coinvolge entità importanti del territorio come l’ateneo di Camerino».
Fanno eco le parole del’ad Leonardo Collina: «Sosteniamo tutto ciò che questo territorio considera eccellenza. Vogliamo essere sostegno e opportunità di ricerca applicata, un trait d’union tra una filiera complessa ed industriale e il mondo universitario che dal suo laboratorio cerca un riferimento esterno. Ecco perché io e il presidente non abbiamo esitato nell’accettare l’invito di affiancarvi in questa avventura».
In chiusura il punto del primo cittadino sambenedettese Antonio Spazzafumo: «Grazie al magnifico rettore e alla PicenAmbiente che fa da anello di congiunzione tra i pescatori e l’università. Un connubio che lavora ad un progetto molto ambizioso ma che auspico possa portare all’aumento di mansioni e di attività in un contesto futuristico. E questo mi fa enormemente piacere perché fa prendere consapevolezza della buona riuscita di un progetto sul quale personalmente tengo molto».
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