Da sinistra a destra: Matteo Patti, Andrea Passeri, Bernardino Passeri e Andrea Londoño
di Salvatore Mastropietro
(foto di Edoardo Ciriaci)
Un’ambiente da ricompattare a tutti i costi, una società da ricostruire con un nuovo modo di fare calcio e la messa in campo di una filosofia sportiva in discontinuità con il passato. Sono questi i concetti chiave che possono riassumere la prima conferenza stampa della nuova proprietà dell’Ascoli Calcio, che si è presentata quest’oggi dalla sala stampa dello Stadio “Del Duca”. Presente la famiglia Passeri al gran completo – l’amministratore unico Bernardino Passeri e i figli Dino e Andrea, con quest’ultimo già coinvolto direttamente nella gestione sportiva – e Andrea Londoño, rappresentante della “Alo & Partners S.r.l.”, socia al 50% del club assieme alla “Passeri Impresa S.r.l.”.
Bernardino Passeri e Andrea Londoño durante la conferenza
Ad aprire la conferenza, durata oltre un’ora, è stato Bernardino Passeri: «Questa sfida nasce dal fatto che si è riaperta in me una parte della mia vita. Ho passato la mia infanzia a Montegallo, per cui ho rivissuto delle sensazioni che a 68 anni è difficile trovare. Ci sono state delle circostanze che hanno portato a questo progetto, ho sentito questa possibilità come un dovere, una missione da vivere contro tutto e tutti. Sto vivendo tutto con estrema passione. Siamo comunque in un mondo del calcio che è fallimentare, quello che si è creato è sbagliato ed è pieno di danni. Io sono l’amministratore unico per addossarmi tutte le responsabilità in prima persona. Metto la faccia e anche i soldi, se sbaglio mi faccio male io per prima cosa. Se la società funzionerà, sarà perché avremo al nostro fianco la città, da questa unione non si può prescindere. Per fare qualcosa di importante c’è bisogno di un patto di acciaio, la prima missione è quella di rimettere insieme società, giornalisti, tifosi e istituzioni. Ascoli non merita quello che oggi c’è, ma qui ci sono problemi come in tutte le società di Serie C. Da domani inizia un’era di ricostruzione, posso garantire massima onestà, massima trasparenza e massima passione. Garantisco per la società e per il diesse Patti».
Rispetto al clima che aveva chiuso la gestione Pulcinelli, Bernardino Passeri sembra intenzionato a riprendere un dialogo serrato con la tifoseria: «Già questa mattina ho incontrato gli Ultras. Io sono nato ultras come filosofia della mia vita, quindi li posso capire. Dobbiamo rigenerare questa società e creare delle basi importanti. Il confronto con gli Ultras è stato sereno, comprendo tutte le loro sofferenze. La violenza in cui si è sfociati non va accettata, condanno quei gesti ma li capisco. L’incontro è andato bene, ho dato la mia parola affinché tutto venga fatto con serietà».
Passeri è entrato anche nel merito delle prime scelte tecniche, su tutte la scelta del nuovo allenatore Francesco Tomei: «Matteo Patti e mio figlio Andrea mi hanno presentato una serie di allenatori. Li avrei presi tutti, da Gorgone a Buscè, da Prosperi a Greco. Tutti mi hanno trasmesso passione. Ho valutato Tomei come persona, poi sono stati Andrea e Matteo a scegliere. Di ritiro e raduno parleremo nei prossimi giorni. Il calcio per me è serietà, professionalità, lavoro, ma anche solidarietà e cultura». Questo è stato l’aggancio per presentare anche Andrea Londono: «E’ un onore essere qui. Ascoli merita qualcosa di buono, vista la sua bellezza. Come diceva il presidente, il calcio è un grandissimo aggregatore e sono sicura che insieme faremo un lavoro che diventerà un megafono di bellezza, un megafono che parlerà di Ascoli attraverso uno sport meraviglioso. Io sono qua per aggiungere bontà e bellezza a questo bellissimo sogno e di creare e creare valore aggiunto in un territorio meraviglioso. Vengo dalla Colombia quindi l’amore per il calcio lo abbiamo anche noi nel sangue. Porterò anche tutta una un bagaglio di conoscenze che riguarda l’innovazione e la tecnologia».
Un ruolo di primo piano per quanto riguarda l’area sportiva lo avrà Andrea Passeri, che torna in un ruolo operativo dopo l’esperienza da vicepresidente nella stagione 2022-2023 con delega al settore giovanile: «Mi occuperò di tutta quella che è la parte sportiva, cercando di dare una coerenza e una continuità al progetto dall’interno, quindi dalle basi del vivaio fino a arrivare alla prima squadra. C’è necessità di un progetto coerente a tutti i livelli. Credo in un calcio di formazione, fatto di competenze e passione. L‘ambiente deve essere sano, perché non ci devono essere vie di mezzo e compromessi in tutte le caratteristiche delle persone all’interno dell’Ascoli. Distretti Sport metterà a disposizione gratuitamente tutte le sue competenze. Abbiamo un accordo con l’Empoli e anche con il Latina, potremo quindi fare rete con un occhio particolare al territorio. Prima squadra e settore giovanile devono andare di pari passo. La scelta di Tomei è stata fatta anche perché rispecchia questo tipo di proposta. Posso garantire che da oggi in avanti, per quanto riguarda il settore giovanile, il focus non sarà sui risultati, ma sul percorso dei ragazzi».
La parola poi è passata al direttore sportivo Matteo Patti, che ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2027: «Per me è un ritorno. Posso garantire che l’impegno sarà massimo e seguirà un metodo basato sulla trasparenza. Ci sarà da sgomitare contro meccanismi consolidati che vogliamo scardinare. Sono a disposizione 24 ore su 24 per l’Ascoli. Le valutazioni sulla squadra sono in corso, bisogna creare armonia ed equilibrio all’interno del gruppo».
Chiosa di Bernardino Passeri sul rapporto con l’ex patron Massimo Pulcinelli, con cui è stato siglato un accordo di sponsorizzazione: «Abbiamo fatto un accordo quadro pluriennale, ma per ora Bricofer non è main sponsor. Noi abbiamo una nostra concessionaria pubblicitaria, che curerà tutti i rapporti. Stiamo chiudendo un accordo con la società Portobello che vende spazi in cambio di merce».
Passaggio finale da parte dell’amministratore unico sul tema Curva Sud: «Domani la ditta Ubaldi verrà a trovarmi, gli dirò che se serve una mano io ci sono. So di cosa parliamo, abbiamo un centro sportivo e parteciperemo al progetto dello stadio di Empoli. Voglio mettere le mani anche sul Picchio Village, sarebbe bello costruire una foresteria per i ragazzi che vengono da fuori».
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