di Maria Nerina Galiè
Il taglio del nastro. Presente anche la mamma di don Angelo Ciancotti
Suscita rispetto trovarsi ad Arquata, nelle aree Sae, dove la cittadella del commercio resiste per dare servizi ai residenti rimasti ed ai turisti attesi in estate.
Rispetto soprattutto davanti alle casette ben curate con patii e giardini pieni di fiori, divise da stradine dove i bimbi scorrazzano in bici e “4 amici al bar” in una calda domenica di inizio luglio. Le Sae, soluzioni abitative di emergenza appunto, 9 anni fa, ma che gli abitanti sanno che sarà la loro dimora per ancora tanto tempo.
Suscita rispetto anche ammirare le 14 opere salvate dalle macerie ed ora esposte nella mostra “L’identità ritrovata. Opere d’arte dal territorio di Arquata del Tronto nel ricordo per don Angelo Ciancotti”, inaugurata oggi 6 luglio, a Borgo di Arquata, un progetto che restituisce alla comunità una parte del suo patrimonio artistico, custodito e restaurato nonostante la distruzione.
Il vescovo Palmieri con il sindaco Franchi
«Ma destinate a tornare nei luoghi di origine, nelle chiese danneggiate, appena sarà possibile, e per le quali ciascuna opera era stata pensata e voluta» ha detto il vescovo Gianpiero Palmieri, alla cerimonia inaugurale, con convinzione, ricordando i tanti beni custodite nei magazzini, in attesa del restauro delle chiese.
L’attuale capo della Diocesi di Ascoli non ha vissuto il terremoto del 2016. C’era monsignor Giovanni D’Ercole, tra i primi ad accorrere nei luoghi profondamente feriti dalle scosse, ha ricordato Palmieri, come ha richiamato alla memoria l’impegno svolto nel recupero delle opere don Angelo Ciancotti, che aveva forti legami con il territorio ed al quale è dedicata la mostra.
IL VIDEO – Suscita rispetto il video nel quale si ripercorrono le fasi cruciali del salvataggio di numerosi beni artistici, ad opera dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, dei Vigili del fuoco e della Soprintendenza.
(L’articolo continua dopo il video)
Il comandante Carmelo Grasso
Voce narrante del video è proprio il tenente colonnello Carmelo Grasso, attuale Comandante del Reparto Operativo dei Carabinieri di Teramo, e che nel 2016 era alla guida del Nucleo Tpc, in prima persona a sfidare il rischio crollo per mettere al sicuro i preziosi manufatti: «C’era una statua, di poco valore storico perché di recente realizzazione. Non sapevamo se lasciarla lì. Si è avvicinato un uomo dicendo: davanti a quella statua mia moglie ha pregato per nostro figlio. La statua è venuta con noi», ha ricordato il comandante Grasso visibilmente commosso.
Luigi Contisciani, Guido Castelli ed il vescovo Palmieri
«Il valore dei beni – hanno rimarcato il Commissario Sisma Guido Castelli ed il presidente Bim Tronto Luigi Contisciani, riallacciandosi alla testimonianza del tenente colonnello – sta nel fatto che intorno ad ognuno di questi sono nate relazioni. E lo scopo dell’esposizione è quello di mantenerle e farne nascere delle altre, come è nello spirito di tenere vivi questi luoghi al punto di vista sociale oltre che degli immobili».
Il taglio del nastro. Presente anche la mamma di don Angelo Ciancotti
LA MOSTRA – La mostra è stata curata da Marco Lattanzi, direttore del Musei diocesano di Ascoli, da Pierluigi Moriconi responsabile della Soprintendenza Marche Sud, affiancato oggi dal nuovo soprintendente Giovanni Issini, e da don Elio Nevigari, responsabile dei beni culturali diocesani.
Al taglio del nastro c’erano anche il sindaco di Arquata Michele Franchi, l’assessore regionale Andrea Antonini.
Tra i numerosi partecipanti all’evento, oltre a tantissimi cittadini del borgo montano, i sindaci di Montegallo Sante Capanna, che guida la Stazione dei Carabinieri forestali di Arquata, e di Montefortino Domenico Ciaffaroni, ed il presidente dell’Unione Montana del Tronto e Valfluvione e dell’Uncem Marche Giuseppe Amici.
Tra i manufatti oggi esposti ci sono il crocifisso ligneo del XIII secolo della chiesa della Santissima Annunziata, l’altorilievo “Il leone” della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, l’estratto della Sacra Sindone custodito nella chiesa di San Francesco e il drappo ottomano della chiesa di Sant’Agata a Spelonga.
Per il suo impegno nella salvaguardia del patrimonio culturale, Grasso ha ricevuto nel 2022 la Benemerenza Civica dal Comune di Arquata del Tronto.
Gli addetti al recupero delle opere, coordinati da Grasso in qualità di comandante del Tpc, si sono messi al lavoro appena è stato confermato il ritrovamento delle ultime persone disperse. Nel video, si rivivono i momenti salienti, carichi di emozione come pure della dedizione e della determinazione a strappare dalle macerie ogni singolo manufatto che ha rappresentato l’identità di una comunità segnata dalla devastazione e dai lutti, in una notte, quella del 24 agosto 2026, alle ore 3,36.
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