«Controlla i movimenti della ex
con un dispositivo satellitare»
Braccialetto elettronico per un 34enne

DALLE MARCHE - L'uomo è indagato per maltrattamenti e lesioni. I fatti si sono svolti in un paese dell'entroterra maceratese
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stalking_2-325x195di Alessandro Luzi

Costringe la ex a rimanere chiusa in casa quando era incinta e controlla i suoi movimenti con un dispositivo satellitare. Queste alcune delle contestazioni a un 34enne residente in un comune dell’entroterra maceratese, è indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

E’ comparso davanti al gip Daniela Bellesi del tribunale di Macerata per l’interrogatorio di garanzia. Il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento alla donna (dovrà stare a almeno 500 metri) e il braccialetto elettronico. Lui nega tutte le accuse.

SIMONE-SANTORO

L’avvocato Simone Santoro

Secondo il pm Rosanna Buccini il 34enne avrebbe controllato la donna in modo maniacale per oltre due anni. I fatti contestati partono a marzo 2023, quando la convivente era incinta. In quel periodo, dice l’accusa, l’uomo l’avrebbe costretta a rimanere in casa e a uscire solo con lui.

Il 34enne avrebbe anche sperperato i soldi della donna per qualche migliaio di euro. Si arriva a gennaio 2024 quando la convivente avrebbe notato il portafoglio dell’indagato a terra vicino al divano. Aprendolo, avrebbe trovato all’interno una bustina di cocaina.

Dopo oltre un anno dall’episodio, la convivenza tra i due termina. A quel punto, prosegue l’accusa, il 34enne avrebbe iniziato a sorvegliare la donna in modo maniacale, inviandole messaggi per farle capire di essere sotto controllo.

avvocato-roberta-pizzarulli

L’avvocato Roberta Pizzarulli

L’accusa parla anche dell’utilizzo di un dispositivo satellitare da parte del 34enne per tenere d’occhio i movimenti della donna senza che lei lo sapesse.

L’8 giugno i due avrebbero litigato e l’uomo avrebbe causato alla ex una contusione ad una spalla e ad un braccio.

Nell’interrogatorio il 34enne ha raccontato la sua versione, negando tutti gli episodi contestati. Gli avvocati difensori Simone Santoro e Roberta Pizzarulli hanno chiesto la revoca della misura.


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