di Filippo Ferretti
Nuova vita al Trittico di Carlo Crivelli. A poco più di sei mesi dall’avvio dei lavori, si è concluso il restauro del Primo Trittico di Valle Castellana del maestro veneziano, da sempre custodito nella Pinacoteca Civica di Ascoli e affidato ad un qualificato recupero per conto del laboratorio di restauro romano di Daphne De Luca.
Enrico Bressan, Stefano Papetti e Cristina Rigoni. Alle loro spalle, il trittico del Crivelli
L’intervento, che ha rappresentato l’ottava tappa di un progetto di valorizzazione promosso da Rigoni di Asiago in collaborazione con Fondaco Italia, volto ad offrire inedita luce all’arte italiana, è stato presentato questa mattina, 14 luglio, presso la galleria civica ascolana.
L’opera, che aveva bisogno di un’urgente operazione conservativa, mancava da ogni forma di ripristino dagli anni ’70 ed è stata oggetto di un lavoro eseguito a partire dal febbraio di quest’anno, permettendo al dipinto, datato 1470, di evidenziare la qualità pittorica delle sezioni meglio conservate.
Un momento della presentazione dell’intervento
Il “Primo trittico di Valle Castellana”, lavoro riconosciuto come una delle più alte espressioni artistiche della produzione italiana e della cultura artistica dell’Adriatico, ha la peculiarità di raffigurare San Giacomo della Marca mediante un ritratto effettuato dall’artista in una delle rare volte in cui il frate era in vita.
Il salvataggio ha mirato soprattutto ad una attenta pulitura e ad una reintegrazione pittorica del tessuto, incredibilmente simile alla tela raffigurante la “Madonna con il Bambino” conservata nei musei civici di Macerata, dipinta da Carlo Crivelli nel 1490 e restaurata sempre da Daphne De Luca qualche anno fa.
La cerimonia di presentazione del nuovo volto del “Primo Trittico di Valle Castellana”, da oggi nuovamente visibile al pubblico, all’interno del percorso espositivo della Pinacoteca Civica, ha visto presenti i mecenati dell’operazione, accolti dal direttore museale Stefano Papetti, che ha spiegato l’importanza internazionale della presenza pittorica ad Ascoli dell’operato di Carlo Crivelli e dal primo cittadino Marco Fioravanti, che ha ringraziato gli ospiti per aver salvato una delle opere più importanti del territorio.
L’intervento di Stefano Papetti
Andrea e Cristina Rigoni sono apparsi entusiasti di aver potuto recuperare l’opera riconosciuta come un autentico capolavoro, all’interno di in museo diffuso che ha coinvolto nel complesso otto città della Penisola con il salvataggio di altrettante ricchezze culturali.
Enrico Bressan, presidente di “Fondaco Italia” è apparso emozionato davanti al restyling dell’opera, convinto che il progetto di riqualificazione del patrimonio nazionale affrontato rappresenti un vero gesto d’amore e di responsabilità verso l’Italia e verso le sue straordinarie ricchezze artistiche.
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