di Filippo Ferretti
La Diocesi ha presentato le novità legate ai festeggiamenti in onore del Patrono. Oltre al tradizionale programma religioso e al cartellone degli appuntamenti civili, il vescovo Gianpiero Palmieri e il sindaco Marco Fioravanti hanno svelato i momenti inediti per quest’anno, allestiti proprio in merito alle iniziative emidiane.
Presentate le ultime novità sulle Feste Emidiane
A spiccare sono, in particolare, alcune iniziative che arricchiranno l’omaggio a Sant’Emidio, a partire dalla riapertura della Cattedrale, tuttavia non in forma definitiva, prima della riconsegna prevista poco prima del prossimo Natale. L’architetto Domenico di Flavio ha parlato della restituzione delle tre navate del Duomo, dopo una prima, importante parte di lavori eseguita in tempi veloci, nonostante le condizioni delicate in cui si è dovuto operare. Un lavoro che interesserà in totale 1500 metri quadri con lo stanziamento di un milione di euro che, alla fine, non potrà bastare per il ripristino complessivo, data la natura del cantiere, che ha necessitato di impalcature alte oltre i 17 metri, con operai spesso costretti a lavorare a testa in giù per le difficili caratteristiche delle lesioni murarie affrontate lungo le volte.
«Per fortuna, come avevamo promesso, la chiesa non è stata mai chiusa ai fedeli e ai turisti» ha spiegato Di Flavio, svelando che anche l’antichissima cupola, risalente all’anno mille, verrà a breve rinforzata. All’incontro, il Presule ha dichiarato della nuova sinergia tra i musei diocesani, in tutto undici nel territorio provinciale, che da oggi potranno contare su un’unica WebApp studiata da Luca Antonini e da Giandomenico Cabattoni, in grado di offrire schede dettagliate, contenuti ed eventi aggiornati in tutti i musei delle Diocesi Picene. Monsignor Palmieri ha spiegato che mai come in questi attuali festeggiamenti sarà necessario offrire segnali volti a sconfiggere il timore che le guerre nel mondo portano con sé.
«Lo ricorderemo questo sabato, quando i sestieri porteranno i ceri da benedire e che lasceremo accesi come simbolo di luce» ha detto il Presule, che ha annunciato per la processione del 5 agosto la presenza dei figuranti appartenenti a tutti i sei sestieri della Quintana, impegnati a portare la statua del Santo. Una novità questa, dopo aver in passato utilizzato per un tale scopo giovani, famiglie, rifugiati.
«Non ci sarebbe la Quintana senza Sant’Emidio e questo periodo deve indurci ad educare i giovani a rinforzare i legami e ad aiutarci verso la pace» ha spiegato il primo cittadino, che ha svelato l’esistenza della “Festa del Moro”in piazza del Popolo dopo la Quintana del 3 agosto e, il giorno dopo, della proiezione del lavoro girato con i droni sopra la città di Ascoli. Infine, oltre a presentare il nuovo comitato per i festeggiamenti, insediatosi lo scorso 4 luglio, comprendente Cristiana Aliffi, Don Luigi Nardi, Marco Agostini, Modesto Corradi e Marta Lazzarotti, il cui cartellone di eventi civili punterà su situazioni collettive di spettacolo, intese come foriere di aggregazione umana – dall’operato delle bande cittadine ai balli folcloristici sino al concerto del Piceno Pop Chorus, atteso la sera del 5 agosto nel salotto cittadino- la parola è stata affidata alle suore Oblate del Santissimo Redentore.
L’Ordine, che da sempre assiste donne in contesti di prostituzione, ha presentato l’iniziativa “Corpi senza voce”, che si terrà il 5 agosto presso il Giardino Vescovile. «Sarà un mostra che attraverso l’uso di simbolici manichini, intende rappresentare chi è privato di diritti e possibilità di scelta» ha sottolineato Suor Stella Torres, certa che debba essere un momento di riflessione forte e necessario in un contesto di festa, per dare voce a chi voce non ha.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati