Enzo Mengoni
L’accordo sui dazi del 15% con gli Stati Uniti non sarà indolore per le imprese e avrà un impatto significativo sulle economie delle attività produttive marchigiane. Ne è convinta Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo, che rilancia l’allarme sui territori, ricordando l’importanza strategica del mercato statunitense per l’export locale, anche nel 2025.
I dati aggiornati ai dodici mesi terminanti a marzo 2025 mostrano che la provincia di Macerata ha registrato esportazioni verso gli Usa nei settori delle micro e piccole imprese (Mpi) per un valore di 91 milioni di euro, pari all’1% del pil provinciale. Nonostante un calo annuo del -9% nel 2024, il primo trimestre 2025 segna un incremento del +13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella provincia di Ascoli Piceno, l’export Mpi verso gli Usa ha raggiunto i 37 milioni di euro (0,6% del pil), con un aumento del +13,8% rispetto al 2024, ma un calo del -16,1% nel primo trimestre 2025.
Fermo ha esportato verso gli Stati Uniti beni per 67 milioni di euro (1,5% del pil), con una forte specializzazione nel settore moda (che rappresenta il 95,7% del totale export Mpi verso gli Usa). Tuttavia, si registra una flessione del -5,4% nel 2024 e un -9,2% nei primi tre mesi del 2025. La moda, del resto, è uno dei comparti più esposti. A livello regionale, l’export marchigiano dei settori Mpi verso gli Usa si attesta a 487 milioni di euro, pari all’1% del pil regionale. Il trend, però, è in decrescita sia su base annua (-1,8% nel 2024), sia nel primo trimestre 2025 (-14,9%). Nel contesto nazionale, l’export Mpi verso gli Usa ammonta a 17.870 milioni di euro (0,9% del pil ), con un leggero miglioramento nel primo trimestre 2025 (+1%).
«L’intesa raggiunta sui dazi con gli Stati Uniti, pur ponendo fine a una lunga fase di incertezza, comporta comunque conseguenze rilevanti per le nostre imprese – dichiara il presidente territoriale Enzo Mengoni -. L’insieme delle tre province di nostra competenza rappresenta un valore complessivo di 195 milioni di euro, pari al 40% dell’export marchigiano nei settori Mpi verso gli Usa. Numeri importanti, considerando che negli ultimi cinque anni le vendite italiane verso il mercato americano sono cresciute del 57%».
«Alla luce di questo scenario – prosegue Mengoni – è fondamentale che l’Unione Europea si attivi con decisione per sostenere la competitività delle imprese, in particolare quelle più esposte come le italiane. Occorre intervenire tempestivamente per ridurre i costi dell’energia, che nel nostro Paese restano superiori del 28% rispetto alla media Ue, anche a causa dell’elevata incidenza fiscale. Allo stesso tempo, è urgente rafforzare l’inclusione delle micro e piccole imprese nei meccanismi di programmazione e spesa del bilancio europeo, superando le attuali criticità che ne limitano l’accesso».
Confartigianato sottolinea, infine, che le misure protezionistiche non colpiscono soltanto le imprese che esportano direttamente, ma si propagano lungo le filiere produttive, con effetti a catena su fornitori, subfornitori e sull’intero sistema delle micro e piccole imprese italiane.
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