Omicidio di Emanuela Massicci: chiuse le indagini, nuove accuse per il marito

CASTIGNANO - Le indagini hanno portato alla formulazione di nuove e gravi ipotesi di reato nei confronti di Massimo Malavolta. Le analisi medico-legali e gli accertamenti peritali hanno confermato che l’indagato era capace di intendere e volere al momento dei fatti dello scorso dicembre. L’uomo avrebbe sottoposto la moglie a maltrattamenti; negli ultimi tempi, si trovava in una condizione di totale minorata difesa, segregata in casa e incapace di comunicare
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La Procura della Repubblica ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini sull’omicidio di Emanuela Massicci, avvenuto a Ripaberarda di Castignano nel dicembre scorso. Il marito della vittima, Massimo Malavolta, arrestato subito dopo il fatto, si trova tuttora in stato di custodia cautelare in carcere.

Fiaccolata in ricordo di Emanuela Massicci

 

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Ascoli Piceno con il supporto della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura e del Ris dei Carabinieri di Roma, hanno portato alla formulazione di nuove e gravi ipotesi di reato. Le analisi medico-legali e gli accertamenti peritali, svolti anche in sede di incidente probatorio, hanno confermato che l’indagato era capace di intendere e volere al momento dei fatti.

 

Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe sottoposto la moglie a maltrattamenti a partire da gennaio/febbraio 2024, aggravati dalla presenza dei figli minori, dalla crudeltà e dal fatto che la donna, negli ultimi tempi, si trovava in una condizione di totale minorata difesa, segregata in casa e incapace di comunicare o muoversi autonomamente. Le indagini hanno inoltre rilevato la presenza di numerose lesioni, anche fratturative e inferte con strumenti da punta e da taglio, su tutto il corpo della vittima. Nei dieci giorni precedenti la morte, la donna sarebbe stata sottoposta a torture. L’omicidio viene quindi qualificato come pluriaggravato, in quanto conseguenza voluta dei delitti di maltrattamenti, lesioni e tortura, e aggravato dalla relazione coniugale, dalla crudeltà, dai futili motivi e dalla condizione di debolezza della vittima.

 

Il procedimento proseguirà con la verifica delle ipotesi formulate. A dare notizia della chiusura delle indagini, il Procuratore della Repubblica Umberto Monti.

 


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