Sul set di “Zvanì”, dodicesima pellicola di Giuseppe Piccioni
di Filippo Ferretti
E’ terminato ormai da qualche mese e, ora, dopo il lavoro di montaggio, è pronto per essere presentato al grande pubblico. Parliamo dell’ultimo film del regista ascolano Giuseppe Piccioni, dedicato al romanzo famigliare di Giovanni Pascoli, il grande poeta e scrittore la cui carriera si impose nella seconda metà del 1800. Si tratta di “Zvanì”, lavoro con cui il cineasta racconta la vita di una delle figure più emblematiche della letteratura italiana di tutti i tempi: dall’assassinio del padre all’impegno politico.
La pellicola, coprodotta da Rai Fiction e distribuita dall’Academy Two, dopo l’estate arriverà sul grande schermo. Non prima di approdare però, in anteprima, il prossimo 31 agosto al Festival di Venezia nell’ambito della sezione “Confronti”, nelle “Giornate degli Autori”. Il film, oltre al suo protagonista Federico Cesari, noto al grande pubblico per il ruolo di Daniele Cenni nella serie tv “Tutto chiede salvezza”, vedrà come co-protagonista l’acclamata interprete del penultimo titolo di Piccioni, “L’ombra del giorno”, girato in una Ascoli desertificata dalla pandemia nella primavera del 2021.
E’ Benedetta Porcaroli, lanciata nel firmamento dalla serie tv “Baby”, girata nel 2019 accanto all’attrice ascolana Alice Pagani. “Zvanì”, che vede nel cast anche Riccardo Scamarcio, Liliana Bottone, Luca Maria Vannuccini e Margherita Buy, è stato scritto da Sandro Petraglia, anche autore della sceneggiatura con la collaborazione di Lorenzo Bagnatori ed Eleonora Bordi e arriverà nelle sale il prossimo 2 ottobre, per poi essere trasmesso nel corso della prossima stagione su Rai Uno.
Il film è ambientato nel 1912 e inizia dopo la morte di Pascoli, con un treno che parte da Bologna per le sue esequie con studenti, autorità e parenti, tra cui la sorella Maria, chiamata Mariù. Il viaggio riflette il lutto del paese, dove persone di tutte le classi sociali rendono omaggio al letterato. Attraverso i ricordi di Mariù, lo spettatore conosce la vita di Giovanni: la morte del genitore, la giovinezza segnata dalla povertà, l’impegno politico, il rapporto complicato con Giosuè Carducci, la laurea, sino al ritiro con Mariù a Castelvecchio. Dopo il film su Leopardi di Sergio Rubini, girato un anno e mezzo fa anche ad Ascoli, tocca a Giuseppe Piccioni ad essere coinvolto nella realizzazione di un altro omaggio filmico ad un colosso della letteratura di tutti i tempi, sempre commissionato dal piccolo schermo. La pellicola ci mostrerà un Giovanni Pascoli meno noto, un uomo di luci e di ombre, capace di trasfigurare in versi lo spazio ed il tempo.
«Verranno raccontate le vicende personali, come quella di continuare a scrivere anche nei momenti più difficili» spiega Piccioni del suo nuovo lavoro, dedicato ad un uomo che non smise mai smettere di sognare, tenendo presente un’istanza di giustizia e di altruismo. «Scrisse per tutta la vita e non ebbe tutto quello che meritava ma con la sua morte è entrato nel comune sentire del Paese» aggiunge il regista a proposito del film,che rappresenta la dodicesima opera della sua carriera, iniziata nel 1987 con “Il Grande Blek” e proseguita con titoli amati e premiati: da “Chiedi la luna” del 1990 a “Fuori dal mondo” del ‘98 che sfiorò l’Oscar, sino a “Luce dei tuoi occhi”, che nel 2001 piacque tanto alla giuria del Festival di Venezia.
Per recuperare pienamente lo spirito del poeta, Piccioni ha deciso di dare come titolo alla sua opera l’appellativo in dialetto con cui il letterato veniva chiamato da giovane, recuperando il nomignolo che le persone erano solite usare nell’identificarlo: appunto “Zvanì”.
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