«Aree interne, il diritto di restare»: il Pd lancia la sfida per rianimare l’entroterra marchigiano

FORCE - L’evento con Elly Schlein e Matteo Ricci accende la campagna elettorale del centrosinistra: proposte contro lo spopolamento, critica alla destra e un appello forte a restituire dignità ai territori dimenticati
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Testo, video e foto di Pierluigi Giorgi

Una platea numerosa  ha accolto oggi, 1 agosto, i protagonisti dell’evento “Aree Interne – La proposta di legge Pd contro le profezie di declino”, organizzato dal Partito Democratico nelle Marche.

Elly Schlein e Matteo Ricci a Force

Un’occasione non solo per lanciare ufficialmente la campagna elettorale di Matteo Ricci, europarlamentare PD e candidato alla presidenza della Regione, affiancato dalla segretaria nazionale Elly Schlein, ma anche per tracciare una netta linea di contrasto alle politiche del centrodestra, accusato di aver abbandonato l’entroterra al suo destino.

Ad aprire l’incontro è stato il deputato ed ex sindaco di Force Augusto Curti, che ha ricordato la sua esperienza di lungo corso legata ai piccoli comuni e alle aree interne, territori per cui si è battuto negli anni, denunciando l’isolamento e l’abbandono politico a cui sono stati volutamente condannati.

Chantal Bomprezzi, segretaria regionale del Pd, ha evidenziato la deriva dello spopolamento: «Le aree interne stanno andando inesorabilmente verso l’abbandono. Il progetto sulle aree interne deve diventare il cuore dell’azione di governo del PD, in opposizione a una destra che lavora per svuotare questi territori».

Irene Manzi, deputata marchigiana, ha usato le parole tratte dal film “Un mondo a parte” per sottolineare l’assuefazione al declino: «Non c’è cosa peggiore che abituarsi al peggio. Ed è questo che il centrodestra ha fatto con le nostre aree interne».

Marco Sarracino, responsabile Sud e Aree Interne nella segreteria nazionale Pd, ha riportato i dati dello spopolamento: «Oltre 7.000 persone hanno lasciato le Marche negli ultimi anni. Il diritto a restare dove si è nati non può essere secondario. Il salario minimo è una misura cruciale per fermare questa diaspora». E incalza: «No allo sperpero per opere faraoniche come il ponte sullo Stretto, sì a più investimenti in sanità e istruzione».

Il candidato presidente Matteo Ricci ha scelto la bicicletta come simbolo della sua campagna, percorrendo le Marche da Cantiano ad Arquata del Tronto: «Pedalare è bello ma faticoso, proprio come vivere nelle aree interne. Se smetti di pedalare, ti fermi. Dobbiamo rendere meno faticoso vivere qui».

Tra le sue proposte concrete: 30.000 euro a chi sceglie di trasferirsi nelle aree interne, trasporti scolastici e asili nido gratuiti, incentivi per medici e botteghe dell’entroterra, sostegno alle scuole e alla salute mentale.

Ricci ha anche criticato l’agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, definendola «un carrozzone inutile che ha bruciato 12 milioni di euro», e ha ribadito la necessità di ridistribuire le risorse in modo più equo: «Non possiamo considerare fragili solo le aree del Sud. Le Marche hanno bisogno di attenzione».

Elly Schlein, segretaria nazionale del PD, ha chiuso l’incontro con parole nette: «Senza servizi, le aree interne sono spacciate. Sanità e scuola devono essere un diritto, non un privilegio. Vogliamo un’Italia dove non sia la carta di credito a determinare se puoi curarti o mandare tuo figlio a scuola. Le politiche del centrodestra, tra fondi buttati in Albania e tagli ai servizi essenziali, sono fallimentari».

La giornata si è conclusa con il saluto collettivo dei candidati alla folla rimasta fino all’ultimo, sotto un sole implacabile. Un segnale chiaro: la battaglia per le aree interne è appena cominciata, e il Pa intende combatterla sul territorio, metro dopo metro.

 

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