Paolantoni e Lopez, al Cabaret “Amore Mio” un salto nel passato tra premi e vecchi ricordi (Video)

GROTTAMMARE - I due comici sono stati ospiti della rassegna per fare un tuffo nel passato ricordando i primi anni da comici emergenti
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le interviste a Massimo Lopez e Francesco Paolantoni

 

di Edoardo Ciriaci

La quarantesima edizione di Cabaret “Amore Mio” di Grottammare è stata un mix di risate, grande pubblico ed ospiti d’eccezione. Nelle due serate andate in scena nella suggestiva terrazza sul mare, ben 8 comici emergenti si sono sfidati per la vittoria finale. Al primo posto si è classificata Graziana Allegra, insomma un nome e una garanzia. E la giuria ne ha avuto la conferma. A meritare gli applausi degli spettatori le performances di due maestri del Cabaret: Francesco Paolantoni e Massimo Lopez.

Paolantoni sul palco

 

Con il comico napoletano una personale “rivisitazione” de La Divina Commedia, riscritta, con rispetto, proprio da Paolantoni che con ironia e fare da guascone ha strappato grasse risate. Poi un viaggio nel passato con la proiezione della premiazione dell’edizione del 1987 che lo ha visto vincitore e la consegna della replica del premio che ha confessato di aver smarrito: «Non è la prima volta che torno a Grottammare. Qui al Cabaret “Amore Mio” ho anche ricevuto l’Arancia d’Oro. È sempre un’emozione tornare, ma soprattutto riavere tra le mani questa riproduzione del trofeo che ho vinto tanti anni fa», confessa emozionato.

 

Un vero e proprio ritorno alle origini: «Mio padre è nato a Falerone, esattamente a Penna San Giovanni (MC) e quindi qui ho trascorso molti anni della mia infanzia con i suoi parenti ai quali sono ancora molto legato».

 

Un’occhiata al futuro, tanti giovani comici in gara ma le «stesse emozioni che ho provato nell’87 quando lo eravamo noi. Sono cambiate alcune cose, codici della comicità ma la passione no». Una bella serata in compagnia di amici di vecchia data, in platea anche Ezio Iacchetti e Marco Santin della Gialappa (premiato con l’Arancia d’Oro venerdì 1), perché ridere è importante ma il cabaret è anche riflessione: «Ho lasciato il palco gridando Palestina libera. Ci tengo molto. Sono grida che però nessuno ascolta ma è bene che le si facciano…so che non servirà a molto perché è un dramma troppo grande ma almeno noi dobbiamo capire che sta accadendo qualcosa di terribile».

 

Spazio poi a Massimo Lopez, comico ascolano che non ha bisogno di presentazione. Una lunga carriera ricca di successi, legami indissolubili e tanti riconoscimenti: «L’Arancia d’Oro è il primo premio che ricevo nelle Marche, ecco perché ha un valore speciale. Anche se fai questo mestiere da una vita non dai mai nulla per scontato ed è bello sentirsi apprezzato». La gioia e la soddisfazione di un professionista che segue con attenzione il nuovo corso della comicità italiana.

 

Massimo Lopez con l’Arancia d’Oro

«Oggi – ha detto – è più difficile ridere o far ridere? Le due cose sono collegate. Viviamo in un mondo in cui verrebbe voglia di ridere ma non tutti hanno questa forza. Ma questa è una bella missione in cui credo da tanti anni, anche se la comicità è diventata più dispersiva in tutte queste nuove piattaforme e social. La difficoltà dell’utente, in quel caso, è riuscirsi ad affezionarsi ad un comico».

 

Non ci sono però dubbi sul futuro del settore, i nuovi comici possono tirare un sospiro di sollievo perché «seppur dovranno faticare di più, sono ottimista e certo che il cabaret continuerà ad esistere», confessa Lopez che aggiunge: «Penso che la carica e l’energia siano gli elementi essenziali per andare avanti. Sono vitali la comicità e il far ridere chi, paradossalmente, soffre e che ha ancora più voglia di ridere. Dunque per un motivo o per l’altro vale sempre la pena provarci».


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