Il film maker ascolano Jako presenta il suo nuovo libro fotografico

ASCOLI - Andrea Giacomini è una celebrità in America da 25 anni. In Italia ha diretto Jovanotti, Vasco Rossi Eros Ramazzotti e Tiziano Ferro. E a Los Angeles ha conquistato i prestigiosi Telly Awards
...

 

Andrea Giacomini, in arte Jako

di Filippo Ferretti

 

Ha avuto la tenacia, l’ardire e la consapevolezza di riuscire a lasciare Ascoli, la provincia, gli amici, forse un lavoro sicuro, per varcare l’oceano e far crescere e far rispettare il suo grande talento, sino a diventare uno dei film-maker internazionali più seguiti e premiati. Parliamo di Andrea Giacomini, in arte Jako, regista e fotografo, colui che riesce ad essere autore dei videoclip a beneficio dei big italiani più famosi – da Zucchero ad Elisa, da Tiziano Ferro ad Eros Ramazzotti e, nel contempo, a lavorare in America come il più richiesto autore di monografie, documentari e campagne pubblicitarie, vincendo premi importanti.

 

Alcuni suoi lavori, come “Valerine”, “More than words” e “The Soul Within” hanno trionfato in festival e concorsi di enorme prestigio. Soprattutto quest’ultima serie, sei storie diverse di altrettanti professionisti andata in onda su Prime, ha messo in luce la caratteristica maggiore di Jako, quella di riuscire a seguire con la macchina da presa la vita e le parole di chi intende immortalare senza che quasi il personaggio se ne accorga. E’ accaduto anche con Harvey Weistein, in un film-documento incentrato sul discusso produttore statunitense, nonostante il difficile carattere di questo magnate dell’industria cinematografica.

 

«Il segreto è muoversi tra verità e finzione, instaurare un approccio molto personale, di fiducia con il personaggio di cui mi sto occupando» esordisce Andrea Giacomini, che da 25 anni vive  a Los Angeles ma che non disdegna muovere il suo obiettivo in tutto il mondo. «Ho aiutato Giuseppe Tornatore a realizzare il suo tributo al cinema nei confronti di Morricone, “Ennio” e questa invisibilità mi ha aiutato a far crescere un simile approccio tecnico nel lavorare nei docufilm, che funziona e che ho scoperto piacere molto al pubblico» spiega il talentuoso ascolano, che nonostante abbia conquistato vari Telly Awards nella sua carriera e pur essendo stato l’unico italiano nominato agli ultimi Hollywood Music Awards, oltre che membro della Recording Academy, non intende mai abbandonare l’Italia.

 

«Ho coltivato belle amicizie: con Vasco, che ho diretto nei video di vari brani, da “Eh Già!” a  “Libera se mi va” e anche Fabri Fibra, con cui dopo “Stavo pensando a te” mi piacerebbe tornare a lavorare» confessa il film-maker ascolano, reduce dal progetto “Bloom” con Giusi Ferreri, i cui video sono stati prodotti da Steve Lyon, storico collaboratore dei Depeche Mode.

 

«Adesso ho finito di stampare il mio libro di scatti fotografici dedicati ai murales realizzati in varie città del mondo e lo presenterò dopo l’estate ad Ascoli, la mia città» annuncia Andrea Giacomini, che per realizzare quest’ultima fatica sarà affiancato dal musicista Saturnino Celani, che lo aiuterà ad allestire l’evento, anche pieno di musica, che avrà luogo all’interno della Bottega del Terzo Settore.

 

«Perché ho deciso di adottare questo pseudonimo, “Jako”? E’ stato il regista Marco Ponti, mentre lavoravamo sul documentario di Lorenzo Jovanotti a suggerirmelo, anche per facilitare il mio rapporto con il mondo americano» conclude, certo in questo modo di smettere di creare situazioni di ambiguità quando lui si presenta al prossimo, visto che negli States il nome Andrea indica una donna.


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X