Secondo il segretario generale Fabio Sacchi, il trasferimento non risolverebbe le criticità, ma le aggraverebbe: Montacuto non dispone di una struttura autonoma per detenuti psichiatrici e ospita già reclusi di alta e media sicurezza, oltre a detenuti protetti, con cui non è possibile una convivenza. Inoltre la casa circondariale anconetana soffre di una carenza di organico del 30% e di un sovraffollamento di circa 120 unità.
Per il sindacato, la strada giusta sarebbe potenziare i servizi sanitari nel carcere di Ascoli, sfruttando gli spazi separati già disponibili, e investire sul rafforzamento delle Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). «I problemi non si spostano – afferma Sacchi – si risolvono. Non si può giocare né con la vita dei poliziotti penitenziari, né con quella dei detenuti».
Carcere di Ascoli, attivato il tavolo regionale sull’emergenza Atsm
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