Sotto esame l’associazione che da anni stanzia all’eremo di San Francesco: la Diocesi impone una svolta

ROTELLA - Arriva la stretta del vescovo Palmieri sui “Discepoli di Maria di Nazareth”: attività sospese e riforma radicale in vista
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Monsignor Gianpiero Palmieri

Per anni l’eremo di San Francesco tra le colline i Rotella ha ospitato i “Discepoli di Maria di Nazareth”, associazione pubblica di fedeli che vive e opera in loco. In tanti si sono chiesti, nel tempo, chi fossero quei “fraticelli”, per il loro abbigliamento, e che si vedevano salire e scendere dalla struttura, dove pure si radunavano molti fedeli, alcuni arrivando da diverse parti d’Italia con tanto di pullman.

C’era chi li dipingeva come una comunità mistica, chi come un gruppo fuori dagli schemi, chi, più maliziosamente, come un ordine religioso non del tutto in linea con la Chiesa ufficiale. Ora, la diocesi di Ascoli Piceno rompe il silenzio e mette nero su bianco le proprie azioni e decisioni.

Mercoledì 6 agosto il vescovo Gianpiero Palmieri si è presentato all’Eremo per incontrare i “Discepoli di Maria di Nazareth”. L’incontro, definito «amichevole ma molto franco» dai presenti, ha sancito l’avvio di un processo di riforma radicale. «Necessaria e non più procrastinabile», ha ribadito Palmieri, «pena la sopravvivenza stessa dell’associazione».

 

UN PASSATO CHE VIENE DA LONTANO – I “Discepoli” arrivano ad Ascoli il 5 agosto 2015 da Isernia, dove si chiamavano “Il Mandorlo” e vivevano già in forma comunitaria. Fondati alla fine degli anni ’90 da don Roberto Basilico, ex frate cappuccino, vennero accolti dall’allora vescovo Giovanni D’Ercole. L’8 settembre 2016 la comunità fu eretta “in itinere” come Istituto Religioso di diritto diocesano, con l’approvazione degli Statuti.

Ma i rapporti con le autorità ecclesiastiche non sono stati sempre lineari. Già nel 2011, quando si trovavano ancora a Isernia, una visita canonica aveva evidenziato criticità nella gestione interna, nella vita comunitaria e nel carisma.

 

LA NUOVA ISPEZIONE – Dopo un periodo di osservazione, nel settembre 2022 il vescovo Palmieri ha avviato una nuova visita canonica, tuttora in corso, con il supporto di tre visitatori incaricati. Gli ambiti d’indagine sono stati tre.

Discernimento spirituale: a don Basilico è stato imposto un precetto penale canonico che gli vieta di svolgere colloqui personali e accompagnamenti spirituali. Gli è stata inoltre proibita la predicazione al Convegno Carismatico del maggio 2025.

Gestione economica: sono state rilevate irregolarità e inadempienze, aggravate dall’assenza di bilanci presentati in precedenza. L’attività amministrativa sarà ora monitorata costantemente.

Vita comunitaria e governance: con lettera del 4 agosto 2025, il vescovo ha disposto la sospensione di tutte le attività da ottobre, per consentire una rielaborazione del piano formativo, una revisione della struttura giuridica e un ritorno alle regole fissate negli Statuti.

 

CRITICITA’ GIA’ NOTE  – Palmieri non ha nascosto la sua delusione: «Le problematiche che riscontriamo oggi sono le stesse segnalate nel 2011. In tutti questi anni sono stati compiuti ben pochi passi avanti».

Il clima dell’incontro è stato definito dai vertici della Diocesi ascolana «di franchezza e scambio fraterno». Ma sul futuro della comunità restano punti interrogativi.

 


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